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Limes romano: com’era fatto, a cosa serviva, conseguenze

Il limes romano era una linea difensiva fortificata che delimitava il territorio romano dai popoli esterni.

Quando e perché nacque il limes romano?

L’idea del limes nell’Impero romano nacque tra la fine del I secolo d.C. e la metà del II, quando, finita l’epoca delle grandi conquiste, iniziò a essere necessario difenderle da possibili invasioni di popolazioni nemiche.

Com’era fatto il limes?

I Romani sfruttavano, dove era possibile, barriere naturali come montagne e fiumi. Dove però gli ostacoli naturali mancavano o erano insufficienti, era necessario costruire un sistema di difesa (cioè il limes) con torri, fossati e terrapieni (masse di terra accumulate dietro le mura per sostenerle e rinforzarle). Poi, proprio vicino al limes, si accampavano gli eserciti romani (il castrum) che in questo modo potevano proteggere il territorio romano dalle scorrerie dei nemici.

A cosa serviva il limes nell’Impero romano?

I limites (plurale di limes) non costituivano mai un baluardo invalicabile. Il limes fu piuttosto una base operativa di sorveglianza dei territori di confine, dove viveva un numero limitato di truppe che svolgevano funzioni militari e civili: di segnalazione, di polizia, di dogana.

La loro costruzione quali conseguenze portò?

A ridosso degli accampamenti, sorgevano negozi, botteghe artigiane, taverne e abitazioni che favorivano gli scambi non solo fra i soldati romani e gli abitanti delle province ma anche con i Barbari, che potevano oltrepassare il limes con il permesso delle guardie di dogana. Questo passaggio di persone e merci tra le province e i territori non romani favorì anche importanti scambi culturali che con il tempo divennero uno strumento di pace e di sviluppo. Ma verso la metà del III secolo i popoli barbari iniziarono a effettuare incursioni all’interno dell’Impero romano, oltrepassando il limes, finché a partire dal IV secolo gli attacchi diventarono sempre più frequenti e violenti e Roma non riuscì più a respingerli: ebbero inizio così le invasioni barbariche.

I due più importanti limites romani: Vallo di Adriano e Vallo di Antonino

Il Vallo di Adriano era un’imponente fortificazione fatta costruire dall’imperatore Adriano al confine settentrionale della provincia romana della Britannia. Lungo 120 chilometri, il Vallo attraversava l’Inghilterra nel suo punto più stretto, da ovest a est, dal mare d’Irlanda al mare del Nord, ed è in parte ancora oggi visibile. Il muro che lo costituiva era largo da 2 a 3 metri e alto circa 5; era rinforzato da 14 forti e 80 fortini, oltre che da torri e fossati. La costruzione del Vallo Adriano ebbe inizio tra il 122 e il 128 e fu completata in circa 10 anni. Per un approfondimento leggi Il Vallo di Adriano che cos’è, dove si trova.

limes romano
Fluctuat, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Tra il 142 e il 144 i Romani costruirono più a Nord un’altra fortificazione, il Vallo di Antonino, con cumuli di terreno e palizzate di legno, presto però l’abbandonarono e tornarono a fissare il limes lungo il Vallo di Adriano.

 

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