Livia Drusilla, meglio nota con il solo nome di Livia, nacque nel 58 a.C.; apparteneva alla gens Claudia. Suo padre, Marco Livio Druso Claudiano, schierato con Bruto e Cassio e gli altri cesaricidi, si suicidò a Filippi allorché l’esercito dei congiurati fu sconfitto nella battaglia di Filippi (42 a.C.) da Marco Antonio e Ottaviano.
Sempre nel 42 a.C. sposò il nobile Tiberio Claudio Nerone, anch’egli della gens Claudia, schieratosi contro Ottaviano nella guerra di Perugia.
Dopo la sconfitta, per sfuggire alle liste di proscrizione dichiarate da Ottaviano contro i congiurati, Tiberio Claudio Nerone cercò protezione sotto Sesto Pompeo (figlio di Gneo Pompeo Magno), in Sicilia.
Non ebbe però l’accoglienza adeguata al suo lignaggio, perciò si rifugiò in Grecia, ospite della città di Sparta, da tempo sotto la tutela dei Claudii. All’epoca Livia Drusilla aveva già dato alla luce Tiberio, il futuro imperatore.
Livia Drusilla diventa la moglie di Ottaviano
Nel 39 a.C. Livia e il marito Tiberio entrarono a Roma, approfittando dell’aministia, seguita alla riconciliazione tra Antonio e Ottaviano. Livia fu presentata a Ottaviano, che subito – così raccontano le cronache del tempo – se ne innamorò. Egli esercitò tutta la sua autorità perché Livia ottenesse in brevissimo tempo il divorzio e uno speciale permesso per le nuove nozze.
Livia aspettava il suo secondogenito, Druso, e, secondo la legge romana, una donna incinta poteva entrare nella casa del suo nuovo marito solo dopo aver partorito, ma per Ottaviano si fece uno strappo alla regola.
Inoltre a Roma non era raro che una matrona (cioè una donna sposata con figli, dal latino mater, madre) che avesse dato esempio di fertilità, divorziasse dal marito per sposare un altro uomo, essendo il ruolo della donna nella società romana quello di garantire la discendenza maschile.
All’epoca Livia Drusilla aveva vent’anni e Ottaviano venticinque. Quest’ultimo veniva da un lungo fidanzamento con la figlia di Publio Silio Isaurico e da due matrimoni: con Claudia, la figliastra di Marco Antonio, subito ripudiata; con Scribonia, da cui divorziò il giorno in cui nacque la sua unica figlia, Giulia.
Con questo matrimonio (38 a.C.) si unirono le due più importanti gens romane, la Giulia e la Claudia, dando origine alla prima dinastia regnante di Roma, la Giulio-Claudia. Il matrimonio tra Livia e Ottaviano durò fino alla morte di lui (14 d.C.).
L’influenza di Livia moglie di Augusto
Livia fu paziente con il marito, l’imperatore Ottaviano, la cui condotta coniugale non fu sempre irreprensibile; divenne con il tempo un punto di riferimento per l’imperatore.
Ligia agli antichi valori (fedeltà totale, parsimonia oculata, presenza continua accanto al marito) visse in una casa modesta sul Palatino, circondata da schiave e ancelle. I contemporanei la ricordano per i costumi semplici; per non essersi lasciata abbindolare dai piaceri che provenivano dall’Oriente.
Alla sua influenza si devono le leggi a tutela della famiglia promulgate da Augusto nel 18 a.C.: la lex de maritandis oridinibus, contraria al celibato e alla non procreazione; la lex de adulteriis, che puniva con l’esilio la sposa infedele; la lex sumptuaria, che intendeva moderare il lusso.
A Livia moglie di Augusto furono conferiti onori mai attribuiti alle donne: il diritto di ricevere statue; il diritto di agire in giustizia senza tutore; l’inviolabilità (sacrosanctitas), prerogativa di cui fino ad allora godevano solo le Vestali. Infine fu dichiarata Giulia Augusta, titolo che di fatto la introduceva nella gens Iulia e le attribuiva un’aurea divina.
Alla sua morte, avvenuta in solitudine nel 28 d.C., all’età di 87 anni, non fu subito avviato il processo di deificazione, che verrà messo in atto da suo nipote, l’imperatore Claudio.