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Lorenzo il Magnifico chi era e cosa fece

Lorenzo il Magnifico nasce il 1° gennaio 1449, a Firenze, da Piero di Cosimo de’ Medici, detto il Gottoso, e Lucrezia Tornabuoni.

Alla morte del padre, Piero dei Medici, nel 1469, appena ventennne, diventa Signore di Firenze. In quello stesso anno sposa Clarice Orsini, nobile romana.

La sua forte personalità gli attira una forte ostilità da parte di alcune famiglie del patriziato fiorentino. Tra esse, la famiglia Pazzi, avversaria dei Medici, il 26 aprile 1478, organizza l’uccisione di Lorenzo e suo fratello Giuliano (la Congiura dei Pazzi). Giuliano muore, mentre Lorenzo riesce a salvarsi. Lorenzo de Medici reagisce con estrema durezza contro i congiurati, aiutato dal popolo di Firenze.

Papa Sisto IV lo scomunica e dichiara guerra a Firenze, appoggiato dal re di Napoli Ferdinando I. Lorenzo allora convince re Ferdinando a sciogliere l’alleanza con il papa e a legarsi a Firenze. Il papa non può fare altro che ritirarsi.

Da quel momento Lorenzo il Magnifico assume il ruolo di moderatore della politica italiana e diventa “l’ago della bilancia” tra gli Stati regionali della penisola, con lo scopo di preservare la pace.

Perché Lorenzo fu detto il Magnifico?

Lorenzo de Medici, una delle figure più rappresentative del Rinascimento italiano, è detto il Magnifico non solo per le sue grandi capacità politiche, ma anche perché fu un importante mecenate, in quanto grande protettore di artisti, letterati e filosofi, tra cui Michelangelo e Pico della Mirandola. Firenze, durante la sua signoria, divenne il più importante centro culturale non soltanto della Penisola, ma dell’intera Europa.

Lorenzo dei Medici commissionò, inoltre, palazzi, sculture, dipinti ai massimi artisti del momento. Anche numerosi pittori, fra cui Antonio del Pollaiolo, Filippo Lippi e Sandro Botticelli, crearono per lui opere eccezionali.

Egli stesso fu poeta: scrisse varie opere, la più famosa delle quali furono i Canti carnascialeschi (tra cui la celebre Canzone di Bacco o Il Trionfo di Bacco e Arianna), in cui invita a cogliere le felicità del presente, poiché nessuno può sapere cosa riserverà il futuro.

Lorenzo dei Medici muore l’8 aprile 1492, all’età di 43 anni, lasciando Firenze nelle mani di suo figlio Piero.

Piero dei Medici condusse una politica così incerta che, due anni dopo la morte del padre, i fiorentini lo cacciarono e istaurarono la Repubblica.

 

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