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Luglio 1830: le tre gloriose giornate parigine

Le tre gloriose giornate parigine (27, 28, 29 luglio 1830), note anche come Rivoluzione di Luglio o Rivoluzione del 1830, provocarono la caduta del re di Francia Carlo X, succeduto a Luigi XVIII nel 1824. Carlo X fu sostituito da Luigi Filippo d’Orléans, il re della monarchia di Luglio, destinato a regnare fino al 1848.

Il 25 luglio 1830 Carlo X emanò le Ordinanze di Luglio o Ordinanze di Saint-Cloud (dal nome del castello in cui vennero sottoscritte) che abolivano la libertà di stampa, riservavano il diritto di voto ai soli proprietari terrieri, scioglievano il Parlamento, indicevano nuove elezioni.

Il 26 luglio i giornalisti protestarono contro l’illegalità di quelle fra le quattro ordinanze di Saint-Cloud che colpivano la stampa e il regime elettorale; essi si dichiararono «dispensati dall’ubbidire».

La sera del 27 luglio borghesia e popolo eressero barricate sulle quali sventolava il tricolore. Il governo, colto di sorpresa, disponeva di soli 8000 uomini, male inquadrati e comandati dal maresciallo Marmont, lasciato senza ordini. Gi insorti, invece, cui si erano aggiunti studenti ed ex guardie nazionali provviste di armi, ammontavano a circa 60 000 circa ed erano inoltre avvantaggiati dalla strettezza delle strade, che facilitava le barricate.

Il 28 luglio le forze popolari occuparono l’Hôtel de Ville e Notre-Dame. Vano fu il contrattacco di Marmont, le cui truppe, partite dal Louvre, dovettero ritirarsi.

Il 29 gli insorti occuparono il Louvre e le Tuileries, evacuati dai soldati del re, che ripiegarono su Saint-Cloud. I rivoluzionari erano ormai padroni di Parigi. I deputati dell’opposizione costituirono una commissione municipale. Questa affidò a La Fayette il comando della Guardia nazionale e si rifiutò di ricevere gli inviati di Carlo X, ormai deciso a revocare le ordinanze. Carlo X abbandonò Parigi.

Il 7 agosto 1830 fu varata una nuova Costituzione che ricalcava le linee della Carta francese di Luigi XVIII del 1814, ma accresceva il controllo del Parlamento sul potere esecutivo, allargava il diritto di voto e realizzava una più netta separazione fra Stato e Chiesa.

Il 9 agosto 1830 Luigi Filippo d’Orléans, cugino di Carlo X, fu proclamato dal Parlamento «re dei Francesi per volontà della nazione» (e non più «re di Francia»): una formula che conciliava il principio monarchico con quello della sovranità popolare. Il tricolore tornò a essere la bandiera nazionale in sostituzione della bandiera bianca con i gigli d’oro dei Borboni.

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