Machiavellismo, machiavellico, machiavelliano sono gli aggettivi derivati dal nome di Machiavelli che ancora oggi usiamo: “machiavellismo”, dal francese machiavélisme, 1611; “machiavellico”, dal francese machiavéllique, 1578; e “machiavelliano”, dall’inglese machiavellian, 1568.
Questi aggettivi, se da un lato banalizzano e riducono il pensiero di Machiavelli, dall’altro ne evidenziano la portata, rivelando la potenza con cui esso ha inciso anche su culture e tradizioni diverse dalla nostra.
Machiavelli e derivazioni: machiavellico, machiavellismo, machiavelliano…
Con “machiavellismo” s’intende la prassi etico-politica ispirata alle teorie esposte nel Principe, ma anche un subdolo e spietato utilitarismo.
In realtà, dalla fine del XVI secolo, il pensiero di Machiavelli venne letto, in modo semplicistico e riduttivo, come “ricettario” di atrocità e furbesche simulazioni al servizio del tiranno che voglia dirigere lo Stato. La formula “il fine giustifica i mezzi” – che comunque non compare mai in questi termini nell’opera di Machiavelli – si è diffusa come sinonimo di utilitarismo e di opportunismo, riducendo la portata di un pensiero assai più complesso e articolato.
L’aggettivo “machiavellico” indica propriamente ‘ciò che si ispira ai principi di amoralità, cinismo e doppiezza tradizionalmente attribuiti al pensiero di Machiavelli’ ed è sinonimo di ‘intrigante, astuto, spregiudicato’ nei rapporti politici e sociali.
L’aggettivo “machiavelliano” si riferisce invece in modo neutro, ovvero senza sfumature negative, a ciò che è proprio di Machiavelli e delle sue opere (per esempio “lo stile machiavelliano”).
Molti sono poi i sostantivi, i verbi ecc. che nel tempo sono derivati dal nome di Machiavelli: machiavellaggine, machiavellare, machiavelleria, machiavellesco, machiavellica (=espediente, trucco), ecc.
Si può concludere questa rassegna ricordando il nome di un gioco di carte, variante più complessa della “scala 40”, che per questa sua maggiore complessità ha meritato il nome Machiavelli.