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Malleus maleficarum, il più famoso trattato sulla stregoneria

Malleus maleficarum (Martello delle streghe) è il più famoso tra i trattati di stregoneria. Fu scritto in latino nel 1486 dai frati domenicani tedeschi Heinrich Institor Krämer e Jakob Sprenger, nominati da Innocenzo VIII inquisitori in Germania.

Ebbe grandissima fortuna: pubblicato nel 1487 e ristampato ben 14 volte prima del 1520. Ad esso fece seguito una serie copiosa di libri dedicati all’argomento.

Ancora due secoli più tardi, nel 1608, il Malleus maleficarum servì per l’elaborazione di quella che è considerata la guida più esauriente alla stregoneria pubblicata in Italia, il Compendium maleficarum di Francesco Maria Guazzo. Nel suo libro, Guazzo incluse una serie di illustrazioni di streghe raffigurate nell’atto di stringere il patto con il diavolo o di eseguire i loro malefici, fornendo così anche un supplemento visivo ai suoi lettori.

Il Malleus maleficarum non fu mai adottato ufficialmente dalla Chiesa cattolica, ma non fu neppure mai inserito nell’Indice dei libri proibiti.

Di cosa tratta il Malleus maleficarum?

Il Malleus maleficarum raccoglie e codifica tutti i peggiori pregiudizi della cultura cristiana sulla presunta naturale inferiorità del sesso femminile, la sua mancanza di intelligenza, la sua spontanea inclinazione al peccato.

L’opera contiene costanti e faziosi riferimenti ai testi sacri e agli autori antichi e soprattutto fa leva su un comune sistema di credenze che aveva relegato la donna in una posizione di forte marginalità nel più generale contesto sociale.

Il Malleus maleficarum è diviso in tre parti:

– nella prima parte si dimostra l’esistenza della stregoneria e si spiega perché le donne ne sono più affette degli uomini;
– la seconda parte analizza le varie forme di stregoneria e i mezzi per combatterla;
– nella terza parte si tratta il modo di istituire azioni giudiziarie (dall’arresto, all’interrogatorio e alla tortura, sino alla sentenza e al rogo).

Dalla prima parte del Malleus maleficarum, riportiamo qui di seguito alcuni brani della questione: “Le donne che si sottomettono ai diavoli”.

Perché nel sesso tanto fragile delle donne, si trova un numero tanto maggiore che fra gli uomini? […]
Alcuni Dottori¹ spiegano il fenomeno dicendo che le donne […] tendono a essere credule, e siccome il diavolo cerca sopra tutto di corrompere la fede, le aggredisce di preferenza. Dice infatti l’Ecclesiaste: “Chi ha facile fiducia è di cuore ancor più leggero e cadrà in basso”.
Il secondo motivo è che le donne per natura […] sono più facilmente impressionabili, più inclini a ricevere le rivelazioni attraverso il marchio degli spiriti separati² […]
Il terzo motivo è che hanno una lingua lubrica; quando sanno qualcosa per le loro male arti è difficile che riescano a nasconderle alle amiche e, siccome sono deboli, cercano facilmente nelle stregonerie un mezzo per vendicarsi di nascosto. […]
Possiamo aggiungere ancora che siccome le donne sono difettose di tutte le forze tanto dell’anima quanto del corpo, non c’è da meravigliarsi se operano molte stregonerie contro gli uomini, che esse vogliono emulare.
Infatti, per quanto riguarda l’intelletto e la comprensione delle cose spirituali, esse sembrano appartenere a una specie diversa da quella degli uomini, e questo viene richiamato dall’autorità e dalla ragione con vari esempi della Scrittura.
Terenzio³ dice:”Le donne sono deboli d’intelletto, quasi come i bambini” […]
La ragione naturale è che essa è più carnale dell’uomo, come risulta in molte sporcizie carnali. Si può notare che c’è come un difetto nella formazione della prima donna, perché essa è stata fatta con una costola curva, cioè una costola del petto ritorta come se fosse contraria all’uomo. Da questo difetto deriva anche il fatto che, in quanto animale imperfetto, la donna inganna sempre […]
Già nella prima donna è evidente che per natura ha minor fede: infatti, al serpente che le chiedeva perché non mangiassero da tutti gli alberi del Paradiso, già con la sua risposta si rivelava in dubbio e senza fede nelle parole di Dio. E tutto questo è dimostrato dall’etimologia del nome. Infatti, femina viene da “fede” e “meno” perché ha sempre minor fede e la serba di meno (N.B. gli autori del Malleus maleficarum dichiarano erroneamente che la parola femina (femmina) deriva da fe+minus, fede minore).
A ben guardare, tutti i regni del mondo sono stati rovesciati a causa delle donne. Il primo regno felice, cioè quello di Troia, fu distrutto per il ratto di una donna, Elena, e molte migliaia di Greci furono uccisi […]
Non c’è quindi da meravigliarsi se il mondo soffre ancora per la malizia delle donne […]

da H. Institor (von Krämer) e J. Sprenger, Il martello delle streghe, a cura di F. Buia, E. Caetani, V. La Via, F. Mori ed E. Perella, Marsilio, Padova 1977, pp. 86-95.

1 Dottori: sono i Padri della Chiesa
2 marchio… separati: le impressioni derivanti dalle visioni
3 Terenzio: celebre commediografo latino vissuto nel II secolo a.C. La tradizione misogina è comune anche alla letteratura classica.

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