Maometto e Gesù non hanno lasciato niente di scritto. Maometto recitava infatti all’assemblea ciò che l’arcangelo Gabriele gli rivelava e chiedeva ai suoi seguaci di impararlo a memoria. Solo dopo la sua morte, i discepoli raccolsero i suoi detti nel Corano.
Maometto non disse mai di essere Dio, ma si riteneva un suo inviato, il profeta del Dio unico Allah.
Chi era Gesù secondo Maometto
Maometto considerava Gesù il più grande dei profeti che lo avevano preceduto. Si sentiva investito, presso il suo popolo, della stessa missione di guida che Gesù aveva svolto in mezzo alla sua gente.
E poiché gli arabi erano un popolo combattente, la loro religione doveva sapersi difendere e imporre con le armi (se necessario, mediante il jihad), diversamente dal cristianesimo che si era diffuso nel mondo pacificato e protetto dell’Impero romano e che poteva ostentare, almeno nei primi secoli della sua storia, un atteggiamento meno bellicoso.
Gesù nel Corano
Nel Corano Gesù (chiamato ‘Isâ) è considerato un profeta, come Maometto. È figlio di Maria, una santa vergine che l’ha concepito in modo miracoloso per volere di Allah.
Dio non ha permesso che egli morisse in croce, ma l’ha rapito presso di sé sostituendolo con un sosia che è morto al suo posto.
Secondo la tradizione islamica, Gesù tornerà sulla terra alla fine dei tempi, nel giorno del giudizio finale.
Pertanto per l’islam, Gesù non è morto crocifisso e non è risorto, come credono invece i cristiani.
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