Mausoleo di Galla Placidia: storia, analisi, descrizione, immagini.
Chi era Galla Placidia
La principessa romana Galla Placidia nacque nel 390 circa; figlia dell’imperatore Teodosio I e sorella di Onorio, l’imperatore che nel 402 trasferì la capitale dell’Impero romano da Milano a Ravenna.
Durante il sacco di Roma del 410, Alarico, re dei visigoti, la fece prigioniera. Nel 414 sposò Ataulfo, cognato di Alarico. L’anno dopo, Ataulfo fu ucciso e Galla Placidia fu restituita al re Onorio a Ravenna.
Nel 417 sposò Costanzo, generale di Onorio. Al marito fece ottenere il titolo di augusto e diede due figli, Onoria e Valentiniano.
Rimasta nuovamente vedova nel 421 e in contrasto con il fratello Onorio, si recò con i due figli a Bisanzio. Alla morte di Onorio ritornò in Italia e fece salire sul trono il proprio figlio Valentiniano III. Questi era ancora un bambino, per cui tra il 425 e il 437 Galla Placidia fu reggente dell’Impero romano d’Occidente per il figlio .
Intorno al 425 fece costruire il mausoleo che porta il suo nome. Doveva essere il suo luogo di sepoltura.
Morì nel 450 e sepolta a Roma nel mausoleo imperiale presso San Pietro in Vaticano.
Mausoleo Galla Placidia Ravenna: analisi e descrizione
È uno degli edifici più antichi di Ravenna. Si ignora il nome dell’artista che nel 425 lo costruì.
Il Mausoleo era in realtà una piccola costruzione annessa alla Chiesa di Santa Croce e dedicata a San Lorenzo, probabilmente con una destinazione funeraria, come dimostra la presenza di sarcofagi paleocristiani.
La pianta è a forma di croce.
L’esterno del Mausoleo è in semplice laterizio, con una serie di archi ciechi.
All’esterno si contrappone l’interno illuminato da piccole finestre chiuse da lastre di minerali semitrasparenti, risplendente di marmi e mosaici. Il rivestimento a mosaico si dispiega su tutte le superfici, comprese le volte, le lunette e la cupola. Come in una visione, nella cupola appaiono giri di stelle culminanti nella croce, mentre sugli spigoli si possono ammirare i simboli degli evangelisti.
La cupola è nascosta esternamente da una torretta (tiburio).
Il contrasto tra esterno e interno simboleggia quello tra la realtà materiale, il corpo, e la ricchezza dell’anima.
Il pavimento si trovava in origine a un livello di circa un metro e mezzo sotto quello attuale ed era rivestito di lastre marmoree