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Il circolo di Mecenate, “Ministro della cultura”

Il circolo di Mecenate fu il circolo letterario che nacque per iniziativa di Gaio Cilnio Mecenate (70 a.C. – 8 a.C.), amico e collaboratore di Augusto. Egli riuscì a riunire attorno a sé i più importanti uomini di cultura del tempo e alcuni dei più importanti poeti classici. Mecenate stimolava i poeti a produrre opere in linea con l’ideologia augustea, garantendo tuttavia un notevole margine di libertà alla ricerca e alla sperimentazione; soprattutto garantiva loro il sostegno economico necessario perché potessero dedicarsi serenamente alla poesia.

Chi era Mecenate

Gaio Cilnio Mecenate nacque ad Arezzo il 15 aprile del 70 a.C., lo stesso anno in cui nacque Virgilio. Fu il più prezioso collaboratore di Ottaviano Augusto, un vero e proprio “ministro della cultura” ed ascoltatissimo consigliere del principe. Non occupò mai cariche ufficiali e rimase un semplice cavaliere per tutta la vita.

A lui l’imperatore affidò il compito di organizzare il consenso di letterati e poeti impegnati a celebrare la grandezza di Roma e del principato. Compito delicatissimo che svolse con tatto e discrezione.

Sensibile, fine e generoso nei rapporti con i poeti e letterati, cui non fece mai pesare la sua altissima posizione sociale e politica, né gli aiuti e le elargizioni di cui li gratificava, Mecenate organizzò un suo circolo chiamando a farne parte gli spiriti migliori del tempo.

Il circolo di Mecenate

Così intellettuali e poeti come Virgilio, Orazio, Properzio e lo storico Tito Livio, per indicare i più noti, trovarono in Mecenate l’uomo che non solo seppe conquistare la loro amicizia e devozione, ma che seppe anche incoraggiarli, stimolarli e guidarli.

Tutti i membri del circolo di Mecenate cantarono e descrissero l’età augustea come un periodo di pace e di prosperità, di ritorno ai valori fondamentali della civiltà romana (mos maiorum). Nei loro scritti celebrarono la vita di campagna come scelta alternativa rispetto alla vita cittadina; la moderazione, la parsimonia, il rifiuto del lusso, tanto per citare i temi più importanti che furono alla base di opere altissime, come le Odi di Orazio; le Georgiche, le Bucoliche e l’Eneide di Virgilio; l’Ab urbe condita di Tito Livio.

Mecenate fu egli stesso un letterato. Scrisse, infatti, componimenti poetici di cui ci sono pervenuti solo una ventina di versi. Da essi sembra evincersi un gusto neoterico del fare poetico: cura della forma, ricorso a parole rare e preziose, ma anche una pesante ricercatezza strutturale. D’altra parte Mecenate era un epicureo e coltivava la poesia come puro divertimento dello spirito e non per una vera e sincera vocazione.

Morì nell’8 a.C. lasciando tutte le sue ricchezze all’imperatore.

Mecenate significato

Con il tempo, il suo nome è stato utilizzato per indicare tutti coloro che aiutano e proteggono artisti e letterati.

Da Mecenate nasce anche il termine mecenatismo, ovvero l’attività volta a sostenere le arti e la cultura in generale e, più nello specifico, gli stessi artisti coinvolti in tali attività.

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