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Meleagro, Atalanta e il cinghiale calidonio

Meleagro nella mitologia greca è il figlio di Oineo, re di Calidone, e di Altea.

Il mito di Meleagro è di origine antichissima. Una sua versione era già nota a Omero. Nel libro IX dell’Iliade viene ricordato durante l’episodio dell’ambasceria ad Achille.

Meleagro mito riassunto

Le Moire predicono ad Altea che suo figlio Meleagro vivrà tanto quanto sarebbe durato un tizzone che in quel momento arde sull’altare. Spaventata la donna toglie il tizzone dal fuoco e lo ripone in una cassetta. Passano gli anni e il bambino diventa un giovane valoroso.

Un giorno suo padre Oineo, durante un sacrificio, dimentica di fare offerte ad Artemide, dea della caccia; allora la dea, irritata, invia per punizione un terribile cinghiale, perché distrugga i campi di Calidone.

Oineo, re di Calidone, organizza quindi una battuta di caccia al cinghiale. Vi partecipano molti famosi eroi; tra gli altri Castore e Polluce, Ida, Linceo, Giasone, Admeto e Atalanta.

Meleagro e Atalanta

Il cinghiale calidonio viene ferito prima da Atalanta, poi Meleagro gli dà il colpo mortale e consegna le spoglie dell’animale ad Atalanta. Meleagro è infatti innamorato di Atalanta sebbene sia già sposato con Cleopatra figlia di Ida. Questo gesto provoca le ire dei fratelli di sua madre Altea.

Ne nasce dunque una rissa, nella quale il giovane eroe uccide gli zii. Altea allora, infuriata col figlio, rimette sul fuoco il tizzone e provoca così la morte del figlio; poi, disperata, s’impicca.

 

 

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