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Metodo sperimentale di Galileo – Le fasi

Il metodo sperimentale è un procedimento costituito da una serie di operazioni consecutive che gli scienziati e le scienziate seguono nel loro lavoro di ricerca e scoperta.

Perché si chiama metodo sperimentale?

Perché si basa sugli esperimenti che lo scienziato fa per cercare di dimostrare un’ipotesi scientifica e quindi per cercare di dare una spiegazione ad alcune domande che si è posto.

Questo metodo si chiama più precisamente metodo scientifico sperimentale.

Da chi fu ideato?

Fu ideato da Galileo Galilei (1564-1642), fisico, matematico e astronomo, considerato il padre della Scienza moderna.

Chi lo utilizza?

È il metodo che tutti gli scienziati e le scienziate applicano nella loro osservazione del mondo della natura.

Quali sono le fasi?

Le fasi del metodo scientifico sperimentale che gli scienziati e le scienziate seguono sono le seguenti:

osservazione di un fenomeno naturale sul campo o in un laboratorio;

domanda sul perché avviene il fenomeno e in quale modo;

formulazione di un’ipotesi, cioè si dà una possibile risposta, per spiegare ciò che si è osservato;

eseguire l’esperimento per verificare l’ipotesi;

registrazione e analisi dei risultati dell’esperimento;

verifica dell’ipotesi: se l’esperimento non ha confermato l’ipotesi, lo scienziato fa un’altra ipotesi e prosegue nelle operazioni successive (esperimento per verificare l’ipotesi ecc. ecc.); se invece l’esperimento ha confermato l’ipotesi, gli scienziati descrivono l’esperimento e i risultati ottenuti in un articolo scientifico, cioè li comunicano alla comunità scientifica. In questo modo gli altri scienziati possono verificare la correttezza degli esperimenti, controllare i dati e usarli per nuove ricerche.

Solo dopo numerosi esperimenti e verifiche può essere elaborata una teoria scientifica, cioè un insieme di regole che spiegano il fenomeno indagato.

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