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Mimetismo animale: come funziona

Il mimetismo animale è la capacità che alcuni animali hanno di assumere forme o colori simili all’ambiente in cui vivono oppure di assomigliare ad animali pericolosi o sgradevoli. Esistono quindi diverse forme di mimetismo.

Scopriamo allora quali sono gli animali che si mimetizzano e come funziona questa loro capacità.

Analizziamo dapprima le diverse forme di mimetismo animale: criptico, mulleriano, batesiano.

Mimetismo criptico

È il più diffuso ed è anche detto “camuffamento”. Riguarda alcuni animali che, per nascondersi da possibili predatori, hanno colori che imitano quelli dell’ambiente oppure hanno la capacità di cambiare il proprio colore per adattarlo di volta in volta ai colori dell’ambiente come fanno, per esempio, il camaleonte e molti insetti che imitano foglie e ramoscelli.

Mimetismo mulleriano

Prende il nome da Fritz Muller, zoologo tedesco che descrisse per primo questo fenomeno. Alcuni organismi, provvisti di sostanze tossiche e nauseanti o dotati di pungiglioni pericolosi, hanno invece spesso colori vivaci, che costituiscono un segnale di pericolo per i nemici. Per esempio il colore rosso vivo di alcune rane velenose che vivono in SudAmerica, le strisce gialle e nere delle vespe e dei calabroni, gli anelli colorati del serpente corallo avvertono i predatori che quell’animale è pericoloso e non è il caso di catturarlo.

Mimetismo batesiano

È così chiamato dal nome del suo primo teorizzatore, il naturalista inglese Henry Bates. Rientrano in questi casi alcuni animali innocui che si “travestono” da animali pericolosi per incutere timore agli eventuali aggressori. Per esempio, alcune piccole e innocue mosche (sirfidi) hanno una colorazione a strisce gialle e nere sull’addome, che imita l’aspetto di un’ape o di una vespa: i predatori, confusi dalla somiglianza con gli insetti pericolosi, saranno più esitanti nell’attaccarle.

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