Il mito di Proserpina è legato all’alternarsi delle stagioni. Proserpina (Persefone per i Greci) era una bellissima fanciulla figlia di Cerere, divinità della vegetazione e del raccolto (identificata con la dea greca Demetra).
Nel mito di Proserpina si racconta che quando Cerere viene a sapere che Plutone (Ade per i Greci), dio degli inferi, ha rapito sua figlia, per l’ira e il dolore rende la terra infeconda. Sale all’Olimpo con il suo carro alato e chiede a Giove di far sì che sua figlia Proserpina torni da lei sulla terra. Il dio le assicura che ciò accadrà solo se la fanciulla nell’aldilà non ha assunto nessun cibo. Ma lei ha mangiato i grani di un melograno, il cibo dei morti.
Per placare la sua ira e cedere anche alle suppliche dei mortali, poiché la terra non dava più frutti, Giove ottiene che Proserpina, divenuta nel frattempo regina degli inferi, viva metà dell’anno (autunno e inverno) sotto terra con Plutone e l’altra metà (primavera ed estate) sull’Olimpo con la madre.
Cosa vuole spiegare il mito di Proserpina?
Si spiega così il ciclo delle stagioni: durante l’assenza della figlia, Cerere, per il dolore, non fa crescere nulla (l’autunno e l’inverno), ma quando Proserpina vive con la madre sull’Olimpo, la terra torna a fiorire e a generare (la primavera e l’estate).
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