Demetra dea greca dell’agricoltura, figlia di Crono e di Rea, sorella di Zeus, responsabile del ciclo delle stagioni. Agli uomini aveva insegnato la coltivazione dei campi, ma anche le regole del vivere civile.
Questa dea benefica proteggeva tutti i prodotti agricoli, ma in particolar modo i cereali. Lei stessa veniva raffigurata vestita di una lunga veste, con una corona di spighe mature che le cingeva i capelli biondo-dorati come il grano e con un mazzo di spighe in mano.
Dall’unione con Zeus nacque Persefone (Proserpina per i Romani), che, rapita da Ade, diventa la regina degli Inferi (leggi Ade e Persefone – mitologia).
In onore di Demetra e di sua figlia Persefone si celebravano a Eleusi, piccolo borgo agricolo dell’Attica vicino ad Atene, i famosi Misteri Eleusini, un rituale che prometteva a chi vi partecipava la salvezza e la rinascita dopo la morte.
Le venivano sacrificati buoi, giovenche e maiali, e le si offrivano frutta e favi di miele. Le erano sacri i papapveri, gli alberi da frutto e le spighe.
Demetra/Cerere
I Romani la identificarono con la loro Cerere. Demetra/Cerere era una delle maggiori divinità sia presso i Greci che presso i Romani.
La dea Cerere veniva invocata non solo in primavera, ma anche nel mese di agosto, quando le matrone romane si recavano al tempio di Cerere per portarvi frutti e primizie e per offrire sacrifici di animali, invocandone la benevolenza per la fertilità della terra, l’abbondanza e la ricchezza del raccolto. In quell’occasione venivano sacrificati preferibilmente dei maialini, tradizionalmente simbolo di fertilità.
I Cerealia in onore di Cerere
A Roma, ogni anno si celebravano in onore di Cerere le feste dette Cerealia. Esse si svolgevano a metà aprile, proprio quando il grano aveva iniziato il suo processo di maturazione. In quest’occasione avevano luogo cerimonie solenni e processioni, nel corso delle quali si invocava la dea, e giochi nel circo ai quali tutti partecipavano. Coloro che andavano alla processione in onore della dea dovevano portare abiti completamente bianchi.