La mummificazione egizia è il procedimento inventato dagli Egizi per conservare un corpo trasformandolo in mummia. Si trattava di un procedimento lungo e costoso, riservato ai faraoni, alle regine, ai sacerdoti e alle persone ricche che potevano permetterselo.
Perché nell’antico Egitto si praticava la mummificazione?
Gli Egizi inventarono la mummificazione, perché credevano che dopo la morte ci fosse una nuova vita simile a quella terrena, ma molto più felice perché non c’erano né dolore né desideri impossibili da appagare. Perciò era necessario che il corpo si mantenesse in buone condizioni anche dopo la morte: la mummificazione impediva la decomposizione del corpo.
Per potere entrare nella nuova vita, era necessario presentarsi davanti a Osiride e dimostrare di avere un cuore puro: per questo, all’ingresso del Regno dei Morti, Anubi metteva il cuore del defunto sulla bilancia: se il cuore era leggero come una piuma, Osiride lasciava che il defunto proseguisse la vita nell’aldilà.
In che modo gli Egizi mummificavano il corpo dei defunti?
La mummificazione egizia prevedeva diverse fasi. Anzitutto il corpo veniva lavato con cura. Poi, si estraevano tutti gli organi interni, tranne il cuore, considerato sede dell’anima. Gli organi (fegato, polmoni, stomaco e intestino) erano conservati all’interno di vasi, chiamati canopi.
Il corpo veniva poi immerso in circa 300 chili di un sale chiamato natron. Dopo 70 giorni, una volta essiccato, il corpo era cosparso con un olio per ammorbidirlo e, infine, avvolto in bende di lino, impregnate con unguenti e cera.
La mummia egizia
Alla mummia, cioè al cadavere imbalsamato, veniva messa una maschera funebre sul volto e deposto nel sarcofago: una bara, di legno o di pietra, che riproduceva la forma umana e decorata all’esterno e all’interno con scene di divinità.
Spesso la mummia egizia era rinchiusa in più sarcofagi, posizionati uno dentro l’altro. Il sarcofago era poi deposto all’interno della tomba. Nella tomba erano deposti anche alcuni oggetti considerati utili nella vita nell’oltretomba (vestiti, alimenti, oggetti per la toeletta, amuleti, perfino gioielli preziosi e arredi) e il Libro dei morti, che conteneva preghiere e formule magiche per affrontare il viaggio nell’oltretomba. Venivano poste anche delle statuine che rappresentavano i servi del defunto pronti a risvegliarsi nell’aldilà, a obbedire agli ordini e a eseguire qualsiasi compito. Il defunto poteva essere sepolto con l’animale domestico preferito, imbalsamato e deposto ai suoi piedi.
I faraoni si facevano costruire tombe molto ricche e maestose come le piramidi. Le salme dei cittadini non ricchi, invece, venivano fatte seccare per conservarle, poi erano avvolte nella tela e deposte in fosse scavate nel terreno o in caverne.
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