A Nancy Johnson (1794-1890), americana di Philadelphia, va il merito di aver inventato nel XIX secolo la prima gelatiera a manovella della storia, cioè la macchina per produrre i gelati, sfruttando l’effetto crioscopico per raffreddare gli ingredienti del gelato.
Il metodo di produzione per fare i gelati di Nancy Johnson consisteva nel far ruotare con una manovella un recipiente metallico contenente gli ingredienti del gelato, all’interno di un altro contenitore pieno di ghiaccio e sale. Il sale, infatti, può abbassare il punto di congelamento dell’acqua sotto il grado zero: è lo stesso metodo che si usa d’inverno quando si sparge il sale sulle strade.
La miscela di ghiaccio e sale consentiva al contenitore interno di raggiungere una temperatura sufficientemente bassa da far congelare un sottile strato di gelato sulle pareti. Questo strato veniva poi raschiato con una paletta dalle pareti, così da permettere a un nuovo strato di congelarsi: il processo si ripeteva fino a quando l’intera miscela era congelata.
Johnson brevettò la gelatiera a manovella nel settembre 1843, ottenendo molto successo. Qualche anno più tardi, William Le Young approfittò di un momento di difficoltà economica di Nancy Johnson per comprarle il brevetto per soli 200$. Fu proprio lui ad applicare al mastello un motore che raffreddava il composto in maniera più uniforme, dando un composto finale morbido e cremoso. La vera rivoluzione però la si ha nel Novecento con l’introduzione della sorbettiera a motore.
