Napoleone e la Campagna di Russia, riassunto di Storia schematico e completo per conoscere e memorizzare rapidamente.
La Campagna di Russia di Napoleone Bonaparte.
24 giugno 1812: Napoleone e la Grande Armata attraversano il fiume Niemen ed entrano in territorio russo.
La causa scatenante della guerra fu il rifiuto della Russia di confermare l’adesione al Blocco Continentale decretato da Napoleone fin dal 1806 nei confronti dell’Inghilterra.
Il Blocco Continentale vietava alle navi battenti bandiera inglese di attraccare nei porti dell’Impero. Napoleone, allora, temendo che lo zar Alessandro I si apprestasse ad attaccarlo, contro il parere dei suoi generali, il 24 giugno 1812 alla testa di 650 000 uomini forniti da tutte le nazioni soggette (vi facevano parte anche 50 000 Italiani), per un totale di 20 nazioni e di 12 lingue diverse, attraversò il fiume Niemen.
L’Armata Russa non oppose quasi resistenza; i comandanti Russi adottarono una tattica già sperimentata dallo zar Pietro il Grande contro l’invasione svedese all’inizio del Settecento (e in seguito usata anche nella Seconda Guerra Mondiale contro i Tedeschi): la tecnica della “terra bruciata”, ovvero attirare l’esercito di Napoleone nelle regioni più interne della Russia, bruciando tutto ciò che potesse servire al nemico, il che, unito alle difficili condizioni climatiche, avrebbero favorito la sconfitta di Napoleone.
E così fu: dopo la battaglia di Borodino (7 settembre 1812), i francesi entrarono a Mosca che era stata abbandonata dagli abitanti, priva di viveri e volutamente incendiata. A Mosca Napoleone attese invano che lo zar Alessandro I, ritiratosi ai piedi dei Monti Urali, gli chiedesse di stipulare la pace.
Quando ormai era alle porte l’inverno, Napoleone fece il grandissimo errore di ordinare la ritirata: l’esercito fu decimato durante la lunghissima marcia, fiaccato dal freddo, dalla fame e in balìa dell’Armata Russa che, infine, attaccò Napoleone e i suoi uomini mentre tentavano di attraversare il fiume Beresina. La Campagna si concluse con un massacro: i superstiti furono appena 100 000 degli oltre 600 000 partiti.
Dopo questa terribile sconfitta Inghilterra, Prussia, Austria, Svezia e Russia ne approfittarono per allearsi nella Sesta coalizione. La Sesta coalizione sconfisse Napoleone a Lipsia, in Germania, (16-18 ottobre 1813); poi Russi, Tedeschi e Austriaci invasero la Francia e occuparono Parigi (fine marzo 1814).
Il 6 aprile Napoleone abdicò e i vincitori gli assegnarono il possesso dell’isola d’Elba. Sul trono di Francia tornò un Borbone, Luigi XVIII, fratello del re ghigliottinato, Luigi XVI. Intanto il Congresso di Vienna iniziava la ridefinizione della carta d’Europa.