Le Novelle rusticane sono 12, scritte da Giovanni Verga tra il 1881 e il 1883 (anno della pubblicazione). Mentre l’ambiente rimane quello contadino della Sicilia, si amplia, rispetto alla raccolta di novelle Vita dei campi, lo scenario sociale per la presenza di esponenti dei ceti più elevati e di figure di potenti: aristocratici decaduti, rappresentanti dei poteri locali, proprietari terrieri, “galantuomini”. Il pessimismo di Verga si accentua ancora di più, trasformandosi in fatalismo rassegnato nei confronti del destino individuale e collettivo.
Quali sono le 12 Novelle rusticane?
Il reverendo, Cos’è il re, Don Licciu Papa, Il mistero, Malaria, Gli orfani, La roba, Storia dell’asino di San Giuseppe, Pane nero, I galantuomini, Libertà, Di là del mare.
Quali sono i temi principali delle Novelle rusticane?
Passa in secondo piano il tema della passione amorosa prevalente in Vita dei campi e al suo posto domina quello delle leggi economiche che regolano le relazioni umane. La “roba” è l’unica ragione di vita che logora i personaggi. La roba è anche il titolo della famosa novella presente in questa raccolta; è particolarmente significativa, perché tratta esplicitamente questo tema, presente più o meno in quasi tutte le novelle e perché, al pari di Fantasticheria rispetto ai Malavoglia, preannuncia il contenuto di Mastro-don Gesualdo.
Mazzarò, il protagonista de La roba, si collega idealmente a Mastro don Geusaldo, perché in questi uomini la roba è come una realizzazione di se stessi, qualcosa che supera l’aspetto materiale. I due personaggi sono però molto diversi. Mastro don Geusaldo è più generoso, più umano, più aperto agli affetti e ai sentimenti; Mazzarò appare più primitivo, più arido.
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