Odissea Libro IX: il racconto di Odisseo ai Feaci riassunto dettagliato
Il Libro VIII dell’Odissea si chiude con Odisseo commosso dal racconto del cavallo di legno e della caduta di Troia da parte dell’aedo Demodoco; quindi Alcinoo interrompe il cantore e chiede all’eroe chi egli sia. Odisseo rivela la propria identità e inizia il racconto del suo avventuroso ritorno da Troia.
Odissea Libro IX: l’arrivo presso i Ciconi e i Lotofagi
Spinte dal vento, le navi di Odisseo approdano nella terra dei Ciconi. Odisseo e i suoi uomini assaltano la città di Ismaro, la saccheggiano e ne traggono un grande bottino: animali, donne, ricchezze.
Odisseo non viene ascoltato dai compagni (la prima di una lunga serie di inosservanze dei suoi ordini) i quali non si imbarcano subito dopo la razzia, ma, euforici per la vittoria, si fermano a banchettare e bere sulla spiaggia. I Ciconi dell’entroterra li assalgono quando sono ben sazi di vino e di cibo e li sbaragliano. Le donne si liberano, le ricchezze sono abbandonate, la ritirata sulle navi è scomposta. Odisseo perde sei compagni per nave: 72 uomini.
Una furiosa tempesta suscitata da Zeus sorprende poi le navi al largo di Capo Malea, la punta meridionale del Peloponneso, e le spinge nella terra dei Lotofagi, i mangiatori di loto (un fiore che fa perdere la memoria). Qui alcuni compagni, sotto l’effetto del fiore, non vogliono riprendere più il mare, dimentichi del ritorno. Odisseo è costretto a imbarcarli a forza, a legarli, per proseguire il viaggio.
Odissea Libro IX: la terra dei Ciclopi
Lasciati i Lotofagi, Odisseo giunge all’isola delle Capre, presso la terra dei Ciclopi, esseri giganteschi con un unico occhio.
È notte: una fitta nebbia e le nubi oscurano la luna. L’eroe sbarca con i suoi compagni e trascorre la notte sul litorale.
Al mattino egli osserva l’isola che gli si rivela nel suo splendore: è rigogliosa, fertile e adatta all’agricoltura; ha buoni approdi, è ricca di acqua dolce e di selvaggina.
Cacciate numerose capre, Odisseo e i compagni banchettano per tutto il giorno, mentre dalla vicina terra li raggiungono voci e belati.
Il mattino seguente l’eroe decide di andare a esplorare quella terra misteriosa con i compagni della sua sola nave. Una volta sbarcato, scorge una grotta enorme e, preso un otre di buon vino come dono ospitale, si inerpica con i compagni verso la caverna. Inizia così una delle avventure più famose del poema: Ulisse e Polifemo clicca qui
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