Oliver Twist riassunto, commento e temi principali del romanzo, in particolar modo: l’infanzia sofferente, i mali, le ingiustizie sociali, le tristi e dolorose condizioni di vita delle classi più povere.
Riassunto Oliver Twist
Oliver Twist trama
Il romanzo narra la storia di Oliver Twist, un bambino orfano che passa i primi nove anni della sua vita rinchiuso in un ospizio di mendicanti.
Le penose condizioni materiali e il feroce sistema educativo gli sono intollerabili, tanto da spingerlo a cercare la libertà.
Ingenuo e inesperto, a Londra il bambino si fa trascinare nel mondo della malavita: entra a far parte della banda di ladri dell’ebreo Fagin. Dopo un colpo ai danni dell’anziano gentiluomo Brownlow, il piccolo Oliver, che pure non ha compiuto il furto, è l’unico a venire arrestato. Discolpato dalla vittima dell’aggressione, Oliver viene ospitato nella sua casa, ma Fagin lo fa riacciuffare dall’amante Nancy e dallo scassinatore Sykes.
Durante un altro colpo tentato dalla banda il piccolo resta ferito: a salvarlo sono Mrs Maylie e la nipote adottiva Rose, ben decise a restituirlo a una vita normale.
La banda di Fagin è però ancora sulle sue tracce; uno del gruppo, Monks, è particolarmente accanito contro di lui. Nancy, cha ha sempre avuto Oliver in simpatia, comunica a Rose il piano studiato dai delinquenti, ma pagherà il gesto generoso con la vita. Sykes, che l’ha uccisa, muore a sua volta durante un inseguimento. Un arresto fermerà Fagin e il resto della banda: si scoprirà allora che Oliver è figlio dello stesso padre di Monks (era per una questione di eredità che questi voleva eliminarlo) e della sorella di Rose.
Adottato dal signor Brownlow, Oliver potrà finalmente godere di una vita agiata e serena.
Commento di Oliver Twist libro
Il romanzo Oliver Twist di Charles Dickens, originariamente pubblicato a puntate sulla rivista “Bentley’s Miscellany” tra il 1837 e il 1839, è stato uno dei primi esempi di romanzo sociale.
Charles Dickens rivela nelle sue opere un profondo interesse per la società del suo tempo, quella inglese degli anni immediatamente successivi alla Rivoluzione industriale, di cui descrive con crudo realismo gli aspetti più drammatici: lo sfruttamento dei ceti più poveri ed emarginati; lo squalore e la miseria di certi quartieri delle grandi città industriali; l’opprimente e disumana atmosfera delle fabbriche.
Fra i romanzi di questo tipo il capolavoro di Charles Dickens è Hard Times (Tempi difficili, 1854), che inaugura il genere. Gli seguirono Little Dorrit (La piccola Dorrit, 1857-8), Great Expectations (Grandi speranze, 1860-61) e Our Mutual Friend (Il nostro comune amico, 1864-5).
Dickens critica il capitalismo da un punto di vista patetico e umanitaristico, non da un punto di vista politico ed economico. La soluzione delle contraddizioni è affidata non alla politica, ma ai buoni sentimenti della borghesia. Tuttavia la denuncia è severa e coraggiosa.