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Ordalia: il giudizio di Dio nel Medioevo

Il termine ordalia, ossia il giudizio di Dio, deriva dal latino medievale ordalium, che, a sua volta, risale all’inglese antico ordal, «giudizio di Dio»; trova confronto con il tedesco urteil, «giudizio». Indica una pratica giuridica del diritto germanico antico secondo la quale la colpevolezza o l’innocenza venivano stabilite sottoponendo l’imputato a prove dolorose o a un duello.

Il principio su cui si fondava l’ordalia non era giuridico, ma religioso, appoggiandosi sulla convinzione che la divinità sarebbe intervenuta in favore dell’innocente. In Italia tale pratica fu importata dai Longobardi.

Origini storiche

È bene chiarire che l’ordalia non è una pratica specificamente dell’età medievale, né solo europea. Ritroviamo infatti menzionate pratiche di ordalia anche nei Veda e in altri antichi testi indiani, così come nel Codice di Hammurabi.

Il Medioevo è piuttosto l’epoca in cui tale pratica, relativamente all’Europa, è stata prima valorizzata e poi progressivamente messa in discussione.

L’ordalia quando era applicata?

All’ordalia vi ricorrevano i giudici che volevano stabilire con esattezza la colpevolezza o l’innocenza di un accusato, oppure chi tra due litiganti avesse ragione. Si procedeva all’ordalia solo nei casi molto incerti: per esempio se non c’erano testimoni oppure se le opposte testimonianze erano di pari peso.

I casi più frequenti erano le accuse di adulterio, gli accertamenti di paternità e i delitti religiosi, quali l’eresia e la stregoneria. Ma non c’era materia cui l’ordalia non potesse applicarsi.

Com’era applicata?

L’ordalia consisteva in una durissima prova fisica: tenere in mano un ferro infuocato; camminare su una piastra incandescente; immergere la mano nell’acqua bollente; essere gettati nell’acqua.

La prova del ferro infuocato

Prendiamo il caso della prova del ferro infuocato. Si svolgeva solitamente in chiesa, dopo un lungo digiuno, accompagnato da preghiere e da esercizi spirituali.

Il sacerdote pronunciava dapprima un’invocazione solenne come questa: «O Signore, giudice giusto, tu che sei l’autore della pace e dell’equità, ti preghiamo umilmente di voler benedire e santificare questo ferro infuocato, che usiamo per il giusto esame dei casi dubbi. Se quest’uomo è innocente come afferma, prenda in mano questo ferro infuocato e ne esca indenne. Se è colpevole, che il tuo giustissimo potere imprima questa verità su di lui, in modo che la cattiveria non espugni la giustizia e la falsità sia sempre sconfitta dalla verità!».

A questo punto l’esaminando prendeva il ferro, compiva nove passi e lo deponeva. La mano veniva quindi bendata e sigillata, per essere ispezionata dopo tre giorni. Se risultava priva di piaghe, l’uomo o la donna era giudicato innocente; in caso contrario, colpevole.

Le persone più deboli erano autorizzate a farsi sostituire. Esistevano infatti dei veri e propri professionisti che fornivano le loro prestazioni dietro lauto compenso.

L’ordalia del pane

Quando ad essere accusato era un religioso, questi era sottoposto all’ordalia del pane. Sull’altare, in chiesa, era posto un pezzo di pane; l’accusato doveva metterlo in bocca e masticarlo; in caso di colpevolezza sarebbe intervenuto l’arcangelo Gabriele a bloccare la sua gola e farlo così soffocare.

Il duello giudiziario

Un tipo particolare di ordalia era il duello giudiziario. Dio avrebbe deciso chi era nel giusto, assegnando al superstite la vittoria.

I duellanti avevano la facoltà di scegliere l’arma da utilizzare (la spada o la lancia). In caso di profonde disparità di età o di forma fisica, il duellante più debole aveva il diritto di nominare un sostituto che combattesse in sua vece. Se i contendenti erano due signori, si facevano spesso sostituire dai loro guerrieri più forti.

L’ordalia: una procedura lenta e incerta

L’ordalia era una procedura lenta, e prima della prova finale passavano molti giorni. Questo dava spesso alle due parti la possibilità di riflettere sui vantaggi di un accordo. L’esito, infatti, era tutt’altro che scontato. L’incertezza era determinata da vari fattori: non solo dalla diversa reazione dei singoli organismi alla prova e dall’uso dei sostituti, ma anche dal fatto che la valutazione finale dipendeva da considerazioni soggettive: quella mano molto arrossata doveva considerarsi ferita o non era piuttosto guarita? Quella piaga era quasi sanata o ancora aperta?

L’abolizione

Durante il Medioevo l’ordalia fu oggetto di critiche sporadiche, ma a decretare il suo tramonto, che si accelerò nel XIV secolo, fu il rafforzamento del potere monarchico. Il potere centrale, che si fondava sull’autorità della legge e dei tribunali, non poteva infatti ammettere che la giustizia umana si dichiarasse impotente e affidasse la soluzione dei suoi problemi ai miracoli e ai responsi soprannaturali.

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