L’ordine cistercense nacque alla fine dell’XI secolo. Prende il nome dal monastero di Citeaux, una località della Francia centro-orientale, chiamata in latino Cistercium. Questo monastero fu fondato nel 1098 dall’abate Roberto di Molesmes, che vi si recò a vivere con alcuni confratelli, seguendo in modo rigoroso la Regola di san Benedetto.
Il fondatore dell’ordine cistercense Roberto di Molesmes infatti riteneva che i monasteri benedettini del suo tempo, compreso quello di Cluny, si fossero allontanati dagli insegnamenti del loro fondatore Benedetto da Norcia, mettendo in secondo piano o eliminando del tutto il lavoro e arricchendosi con il possesso di terre e con altre attività.
Egli quindi accanto alla centralità della preghiera, della vita solitaria, della meditazione e della povertà proponeva anche la ripresa del lavoro manuale, soprattutto agricolo. Si doveva poi osservare una povertà assoluta, che doveva essere espressa anche nella costruzione e nell’arredamento delle chiese e dei monasteri (disadorni ma possenti nelle loro soluzioni gotiche) e i monaci dovevano ricavare dal proprio lavoro i mezzi per la loro sussistenza e per le opere benefiche, per evitare ingerenze dall’esterno.
La diffusione dell’ordine cistercense
L’ordine cistercense ebbe una grande diffusione anche grazie all’opera del francese Bernardo di Chiaravalle (Bernard de Clairvaux), che ne divenne la personalità più significativa.
San Bernardo fu una delle figure più autorevoli e influenti nella Chiesa e nella società in questo periodo; predicò le crociate, fu consigliere prezioso dei papi, scrisse molte opere teologiche e filosofiche; fondò a sua volta il monastero di Chiaravalle (Clairvaux) in Francia e diffuse la spiritualità cistercense in tutta Europa.
Alla sua morte, nel 1153, si conteranno ben 350 monasteri affiliati a Citeaux, che diventeranno 530 nel 1250.
In questi luoghi i cistercensi contribuirono anche allo sviluppo agricolo e alla crescita economica. Bonificarono, infatti, paludi, dissodarono terreni, rendendo così fertili e coltivabili pianure e vallate, e diffusero nuove forme di coltivazioni della terra.
In Italia il movimento cistercense ebbe ampia diffusione. Tra le fondazioni più importanti ricordiamo le abbazie di Chiaravalle e Morimondo (nei pressi di Milano), Staffarda in Piemonte, Casamari e Fossanova nel Lazio.