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Otium e negotium significato e differenza

Otium non significava per i Romani come per noi “ozio”, bensì tempo libero dai negotia, cioè dagli impegni politici, militari, religiosi o di lavoro e generalmente consisteva nel dedicarsi alle attività intellettuali. Aveva quindi un valore positivo. Il suo contrario era negotium, che indicava le attività politiche, militari, economiche, sentite, specie in età repubblicana, come le più degne dei cittadini liberi, soprattutto se aristocratici.

Otium o negotium?

I Romani istruiti e di buona famiglia si dedicavano a studi filosofici e letterari, incontri e discussioni con amici su argomenti culturali e storici, composizione di opere come tratttati storici, di agronomia o di arte militare (otium litteratum, cioè otium letterario).

In particolare Cicerone era costantemente impegnato nella ricerca di un otium cum dignitate (tradotto: riposo con dignità) che gli consentisse di essere comunque utile allo Stato nei momenti di allontanamento dall’attività politica.

In epoca imperiale, si fece strada una nuova concezione di otium, visto come scelta di vita sullo stesso piano rispetto al negotium; la riflessione di Seneca arriva a indicare la necessità dell’otium per il saggio in modo da potersi dedicare alla tranquilla ricerca della sapienza.

Tuttavia l’otium poteva anche essere più semplicemente il tempo del riposo, nel quale il cittadino romano medio si recava alle terme o ad assistere agli spettacoli del circo o dell’anfiteatro.

 

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