L’overfishing, cioè la pesca eccessiva, è lo sfruttamento sconsiderato delle risorse di pesce, a ritmi che non consentono alle specie di riprodursi prima di finire nelle reti. La richiesta di pesce è infatti in aumento in tutto il mondo: questo ha portato a pescare anche i pesci piccoli, non lasciando il tempo necessario per la loro riproduzione. In parole ancora più semplici: si sta pescando più pesce di quanto la natura ne produca.
Il pericolo è soprattutto nelle acque costiere dove si rischia di esaurire completamente le specie più richieste dal mercato. In questo modo si danneggia tutta la fauna marina, perché s’interrompono le catene alimentari.
Come avviene la pesca eccessiva (overfishing)?
La pesca eccessiva (overfishing in inglese) avviene in vari modi: non vengono rispettate le regole imposte riguardo alla taglia minima dei pesci catturabili; si utilizzano metodi di pesca troppo invasivi per l’ambiente marino, con reti che rastrellano i fondali in modo indiscriminato, devastando anche alghe, coralli, invertebrati e altri organismi.
Molto spesso, alla pesca eccessiva è legato il fenomeno del bycatch – dall’inglese “catture accessorie” – cioè la cattura accidentale di specie protette e non adatte alla vendita, come ad esempio tartarughe marine e cetacei (ad esempio, balene e delfini). Gli esemplari così pescati sono di solito ributtati in mare dove, per il trauma subito, vanno in genere incontro alla morte.
Come si può contrastare la pesca eccessiva?
I pescatori devono adottare pratiche più sostenibili (limitare la cattura comporta un guadagno minore ma assicura la sopravvivenza degli animali garantendo la continuazione del lavoro nel tempo); le aziende devono impegnarsi nella trasformazione della loro filiera produttiva, verso un approvvigionamento più sostenibile; le autorità nazionali e internazionali devono garantire una gestione adeguata della pesca (creare accordi e leggi tra nazioni).
Infine, è necessario sensibilizzare i consumatori verso un consumo moderato e responsabile di prodotti ittici: ad esempio, far conoscere quando è meglio comprare un tipo di pesce anziché un altro per evitare di impattare su animali giovani e di piccole dimensioni che ancora non hanno avuto modo di riprodursi.
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