La pace di Aquisgrana del 17 ottobre 1748 pose fine alla guerra di successione austriaca (1740-1748), l’ultima delle tre guerre di successione combattute dalle potenze europee nel Settecento.
La firmarono Francia e Spagna da una parte e Austria, Inghilterra e Paesi Bassi dall’altra. Per l’Italia segnò l’inizio del dominio austriaco.
La guerra di successione austriaca scoppiò dopo la morte del re e imperatore Carlo VI (sesto). Sul trono si era insediata la figlia Maria Teresa, grazie alla Prammatica sanzione del 1713, ma altri sovrani puntavano a installarsi sul trono di Vienna.
La pace di Aquisgrana che pose fine alla guerra di successione austriaca confermò la corona imperiale per Maria Teresa d’Asburgo e per suo marito, Francesco Stefano di Lorena.
L’Austria però perse la Slesia, ceduta alla Prussia. La Slesia era una vasta regione estesa tra Boemia, Germania e Polonia, ricca di miniere di carbone.
L’imperatrice d’Austria Maria Teresa, inoltre, rinunciò ai ducati di Parma e Piacenza e Guastalla a favore di Filippo di Borbone, fratello del re di Napoli.
La pace di Aquisgrana ebbe conseguenze importanti anche per l’Italia. Infatti, nonostante i Borboni di Spagna, con Carlo III, avessero ottenuto il regno di Napoli e della Sicilia, l’influenza spagnola diminuì progressivamente rispetto a quella austriaca, mentre i Savoia ampliarono ulteriormente il loro territorio.
La Pace di Aquisgrana non durò a lungo perché nel 1756 scoppiò la guerra dei Sette anni, provocata dall’Austria, che voleva riconquistare la Slesia.