Panem et circenses, letteralmente “Pane e giochi da circo”. Questa frase è tratta dalla satira X (10) del poeta satirico Giovenale (55-130 d.C. circa).
Panem et circenses significato
Con la frase Panem et circenses (Pane e giochi da circo), Giovenale si riferiva ai metodi politici con cui gli imperatori gestivano il malcontento popolare: se vuoi tacitare il popolo, devi nutrirlo e divertirlo.
Amministrare un impero così vasto, come l’impero di Roma, costava molto e gli imperatori furono costretti ad aumentare le tasse dei cittadini.
Per “mascherare” il problema inventarono un “sistema di controllo” della plebe: elargire donazioni di frumento e regalare contemporaneamente la possibilità di assistere gratis agli spettacoli (i ludi) che si tenevano nelle arene, nei circhi, negli stadi e nei teatri pubblici della città: lotte tra gladiatori, combattimenti di animali, corse con i carri…
In epoca imperiale le occasioni per organizzare i giochi si moltiplicarono: per le vittorie nelle campagne di guerra; per i rischi delle pestilenze; come consolazione per le battaglie perse. Era una strategia indispensabile.
Uno dei luoghi prediletti dai Romani era il Circo Massimo, dove si svolgevano le corse con i cavalli.