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Paradiso Canto 12. Riassunto e commento

Paradiso Canto 12 della Divina Commedia di Dante Alighieri. Riassunto e commento.

Argomento del Canto 12 Paradiso:

  • La seconda corona degli spiriti sapienti: san Bonaventura (vv. 1-30)
  • Panegirico di san Domenico (vv. 31-105)
  • Decadenza dei francescani (vv. 106-126)
  • Gli spiriti della seconda corona (vv. 127-145)

Paradiso Canto 12: La secondo corona degli spiriti sapienti: san Bonaventura (vv. 1-30)

Dante e Beatrice sono ancora nel cielo del Sole, dove si trovano gli spiriti sapienti. San Tommaso ha appena concluso il suo discorso su san Francesco (Paradiso Canto 11), quando la corona dei beati inizia a ruotare. Un’altra corona la circonda, muovendosi con essa e accordando il proprio canto a quello degli altri beati.

Dante sente una voce levarsi dal coro e una delle anime inizia a parlare.

Paradiso Canto 12: Panegirico di san Domenico (vv. 31-105)

Come san Tommaso ha lodato san Francesco, così adesso lo spirito intende parlare dell’altro santo, san Domenico, fondatore dell’omonimo Ordine (Ordine dei francescani).

L’anima inizia a raccontare la vita di san Domenico. Nato a Calaruega, in Spagna, egli manifestò la propria santità ancor prima di nascere. La madre, infatti, mentre era incinta ebbe visioni profetiche. Nel giorno del suo battesimo, egli sposò idealmente la Fede, di cui sarebbe divenuto uno strenuo difensore. Egli sembrò aver coscienza della propria missione già quando, ancora bambino, veniva trovato dalla nutrice fuori dalla culla, per terra. Divenuto un importante teologo, si pose direttamente a servizio della Chiesa, e non per cercare onori e fama, come molti altri chierici. Domandò per questo al papa di essere inviato a predicare presso gli eretici Albigesi, destinando i beni materiali ai poveri. Il suo esempio fu imitato dai suoi seguaci.

Paradiso Canto 12: Decadenza dei francescani (vv. 106-126)

Sia san Domenico sia san Francesco furono ardenti difensori della Chiesa. Ma – continua l’anima – i francescani non hanno seguito l’esempio del loro ispiratore: l’ordine è degenerato perché i frati si sono divisi sull’interpretazione della Regola, alcuni allontanandosi da essa, altri intendendola in senso restrittivo. Dio però li punirà.

Paradiso Canto 12: Gli spiriti della seconda corona (vv. 127-145)

L’anima, a questo punto, si presenta: è san Bonaventura da Bagnoregio, frate francescano.

Egli sottolinea come, pur avendo rivestito cariche ecclesiastiche di un certo rilievo, fu sempre umile negli uffici più alti, sereno e mai rigido nell’esercizio della penitenza e nell’osservanza della regola. A conclusione del proprio discorso, cita alcune delle anime beate che compongono la sua corona: Ugo da san Vittore, Pietro Mangiatore, Pietro da Lisbona, il profeta Nathan, il vescovo Giovanni Crisostomo, Anselmo d’Aosta, il grammatico Elio Donato, l’arcivescovo Rabano Mauro e Gioacchino da Fiore.

Commento

Il Canto 12 e il precedente Canto 11 sono costruiti in modo simmetrico. Infatti, nel Canto 11, alla biografia di san Francesco, compiuta dal domenicano san Tommaso, segue il rimprovero all’ordine di Domenico, accusato di accumulare ricchezze. Nel Canto 12, invece, la vita di san Domenico, raccontata dal francescano san Bonaventura, è seguita dall’aspra critica all’ordine di Francesco, attraversato dalla spaccatura tra conventuali e spirituali.

Sono presenti anche altri parallelismi: Francesco è presentato come sposo della Povertà, così come Domenico è sposo della Fede. Entrambi gli ordini hanno tradito il mandato del proprio fondatore.

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