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Alla luna Leopardi parafrasi e commento

Alla luna Leopardi parafrasi, commento e figure retoriche.

Fu composta a Recanati nel 1819 e fa parte degli Idilli. La lirica, composta da endecasillabi sciolti, apparve nelle stampe del 1826 con il titolo La Ricordanza e solo nell’edizione dei Canti del 1831 con il titolo attuale Alla luna.

Alla Luna Leopardi testo della poesia

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorga sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!

Parafrasi Alla luna

Graziosa luna («graziosa» nel duplice aspetto di “bella” e di “benigna”), io mi ricordo che, proprio un anno fa, sopra questo colle io venivo pieno d’angoscia a contemplarti: e tu allora te ne stavi sospesa sopra quel bosco, proprio come fai ora che lo illumini tutto.
Ma il tuo volto mi appariva come avvolto dalla nebbia e tremolante per le lacrime che mi spuntavano e che mi offuscavano gli occhi («luci»), perché la mia vita era piena di affanni («travagliosa») e lo è ancora né cambia situazione, o mia cara luna. Eppure mi piace il ripercorrere con la memoria i dolori che hanno tormentato la mia vita.
Quanto risulta gradito finché si è giovani, quando la speranza ha dinanzi ancora un lungo cammino e la memoria ha alle spalle un breve tratto da ripercorrere, ricordarsi degli avvenimenti passati, per quanto siano cose dolorose e il dolore da essi prodotto sia sempre vivo.

Alla luna commento

Tema centrale di questa lirica è il ricordo. Il poeta torna, a distanza di un anno, ad ammirare lo spettacolo a lui tanto caro della luna. Identica è la suggestione di quello spettacolo e identico, purtroppo, è anche lo stato d’animo del poeta, triste oggi come allora. Eppure, nonostante tutto, è bello, finché si è giovani, ricordare il passato anche se doloroso.

Alla luna Leopardi analisi e figure retoriche

L’idillio si compone di sedici endecasillabi dal ritmo ampio e disteso, grazie all’uso frequente dell’enjambement, con maggior forza ai vv. 1-2; 8-9; 10-11; 12-13.

La rima è sempre interna al verso e presente ai versi 3 e 8 (venia : apparia) e ai versi 11 e 15 (etate : passate): in entrambi i casi evidenzia il tema del passato.

Sono molto frequenti le allitterazioni in R e M. Le prime creano legami tra parole che indicano dolore (tRemulo; tRavagliosa; doloRe; tRiste); le seconde uniscono invece parole che sottolineano il motivo del ricordo (raMMento; teMpo; MeMoria; riMeMbrar).

Presenza di consonanze che determinano rapporti semantici tra termini che indicano ricordo e sofferenza (rammeNTo / piaNTo; memoRIa / duRI).

Fra le assonanze sono invece da sottolineare: rimirArtI : rischiArI; nebulOsO : vOltO; travagliOsA : giOvA; dolOrE : occOrrE; spEmE : brEvE.

Altre poesie contenute nella raccolta Idilli sono L’infinito e La sera del dì di festa.

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