Parole con Li e Gli: regole per non sbagliare
Si usa li:
- all’inizio di parola: lieto, liana, liocorno, liuto, lieve;
- quando la lettera L suona doppia: allietare, allievo, sollievo, cancelliere, idillio;
- nelle parole in cui l’accento cade sulla vocale i e nei loro derivati: malìa (ammaliàre, maliàrda), regalìa e simili;
- in parole di origine latina, come ciliegia, concilio, cavaliere, esilio, mobilio, olio, milione, miliardo, petrolio, vigilia;
- nei nomi propri di persona: Giulio, Emilia, Attilio (fanno eccezione Guglielmo e Gigliola);
- in alcuni nomi geografici di origine latina: Sicilia, Italia, Versilia.
Si usa gli:
- nell’articolo plurale maschile gli e nei pronomi glielo, gliela, glieli, gliele;
- in tutti gli altri casi non considerati sopra: maglia, tagliare, luglio, meraviglia, figlia, ecc.;
- nei nomi geografici di origine straniera, come Marsiglia, Siviglia ecc.
Attenzione! Li e gli
La parola famigliare può essere scritta anche familiare.