Perpetua personaggio dei Promessi Sposi è la domestica di don Abbondio. Facciamo la sua conoscenza nel capitolo I, quando il parroco torna a casa in seguito all’incontro con i bravi.
Di Perpetua il narratore offre nel capitolo I una colorita caratterizzazione psicologica: è concreta, assennata, curiosa e diretta (Come, niente? La vuol dare ad intendere a me?); ha un’innegabile gusto per la chiacchiera, di cui è consapevole (s’avvide di aver toccato un tasto falso); è una serva padrona (sapeva ubbidire e comandare, secondo l’occasione), sinceramente affezionata a don Abbondio, di cui sa riconoscere l’umore dai più minuti gesti o sguardi.
È premurosa verso il curato e ne comprende la paura, ma è capace anche di formulare un consiglio ragionevole: quello di rivolgersi al cardinale Federigo Borromeo per chiedere aiuto e consiglio anziché cedere immediatamente al sopruso.
Perpetua ha più di 40 anni e non si è sposata perché neanche un cane l’ha voluta, come dicono le sue amiche, o perché ha respinto tutti i pretendenti, come dice lei. Non sa resistere al pettegolezzo e per questo si fa distrarre da Agnese, lasciando che Renzo e Lucia entrino di nascosto nella canonica durante la notte degli imbrogli (capitolo VIII).
La scelta di Manzoni di chiamarla in questo modo non è priva di ironia: santa Perpetua è infatti la protettrice delle donne sposate, mentre la governante di don Abbondio non è maritata ed è particolarmente suscettibile su questo tema.
Perpetua personaggio dei Promessi Sposi ha dato nome a un mestiere
Grazie alla popolarità raggiunta dal romanzo di Manzoni, il nome proprio di Perpetua è diventato in italiano un nome comune che indica la donna che si occupa delle faccende domestiche in casa di un sacerdote.
Si tratta di un esempio di antonomasia, figura retorica che consiste nell’attribuire come nome comune il nome proprio di un personaggio famoso, reale o frutto di fantasia, a una persona che ne possiede o ne ricorda le qualità.