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Personaggi dei Promessi Sposi descrizione

Personaggi dei Promessi Sposi descrizione: i protagonisti, l’antagonista, i personaggi principali, i personaggi minori.

Protagonisti

Tra i personaggi dei Promessi Sposi, spiccano i due protagonisti: Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. Abitano in un paesino nei dintorni di Lecco.

Renzo Tramaglino è un giovane di 20 anni, filatore di seta, fidanzato di Lucia Mondella. Onesto, generoso, pieno di vigore ed entusiasmo; a volte un po’ avventato e ingenuo e per questo capace di cacciarsi nei guai, come accade a Milano.

Lucia Mondella è una giovane operaia di filanda, fidanzata di Renzo Tramaglino. Alla prima impressione, appare incerta e timorosa, ma, man mano che il romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni va avanti, viene fuori la sua saggezza e maturità; la sua «modestia un po’ guerriera» le dà capacità di iniziativa e l’autorità di decidere autonomamente nelle situazioni. Ha una profonda fede in Dio; prega assiduamente e intensamente, e non si fa prendere dallo sconforto nemmeno quando ogni speranza sembra crollare.

Il matrimonio di Renzo e Lucia è rinviato per la prepotenza di un signorotto, don Rodrigo. Alla fine, dopo molte vicissitudini, i due giovani riusciranno a sposarsi.

Antagonista

Don Rodrigo: nobiluomo, prepotente signorotto del territorio in cui risiedono Renzo e Lucia; incapricciato di Lucia per puntiglio e per una scommessa con il cugino, il conte Attilio. È un uomo spregiudicato; si considera padrone di tutto ciò che vuole e giudica tutti a sé sottoposti. Alla fine morirà di peste.

Personaggi principali dei Promessi Sposi

Agnese: madre di Lucia e aiutante dei protagonisti. Tiene molto a sua figlia Lucia, per la quale «si sarebbe… buttata nel fuoco», eppure è ben lontana dai sentimenti delicati e dalla rettitudine morale della figlia.

Don Abbondio: pavido ed egoista; curato del paese di Renzo e Lucia; aiutante dell’antagonista (don Rodrigo). Si è fatto sacerdote non per vocazione, ma per garantirsi i privilegi di una vita tranquilla, al riparo dalle prepotenze così frequenti in quel secolo (il Seicento) di forti contrasti fra le classi sociali e nel quale l’ingiustizia era diventata una regola di comportamento.

Fra Cristoforo: padre cappuccino, impegnato nel servizio agli umili; aiutante dei protagonisti; personaggio storico. Fattosi cappuccino dopo aver ucciso in duello un nobile prepotente, pratica un cristianesimo attivo e battagliero, tanto ispirato alla fede nella Provvidenza quanto alieno da abbandoni mistici. Presente nei primi capitoli, quando tenta di difendere Lucia e Renzo contro don Rodrigo, riappare sulla fine del romanzo, nel lazzaretto tra gli appestati che è accorso a curare e dai quali è stato contagiato del male che lo porterà alla morte.

Monaca di Monza: potente e ambigua suora di clausura. Ha un carattere debole che la porta a essere facilmente condizionata e manovrata. Aiutante prima dei protagonisti e poi dell’antagonista; personaggio storico. Per un approfondimento leggi La monaca di Monza è davvero esistita.

Innominato: personaggio storico; nobile, potente e violento fuorilegge. A un certo punto della sua vita, ormai vecchio, inizia in lui una profonda crisi interiore; si chiede che senso abbia la violenza di cui è intrisa la sua vita; inizia a provare disgusto per i passati delitti e a porsi domande. Sta attraversando questa crisi proprio quando fa rapire Lucia. Poco dopo l’arrivo della ragazza al castello, il suo bravo più spietato (il Nibbio) gli dice di aver provato compassione per quella ragazza. Il fatto gli appare strano e incredibile. Così decide di vederla. L’incontro gli è fatale. Le parole di Lucia che chiedono compassione e le sue lacrime portano la crisi al suo punto culminante ed egli precipita in una cupa disperazione che gli fa meditare il suicidio. Ma non cede alla disperazione: il suono delle campane che sente all’alba lo spinge a prendere un’altra decisione, quella di incontrare il cardinale Federigo Borromeo che è in visita al paese. Così l’Innominato si converte. E allora da aiutante dell’antagonista prima, diventa aiutante dei protagonisti, poi, perché libera Lucia e protegge i due giovani.

Personaggi secondari dei Promessi Sposi

Tra i numerosi personaggi secondari che popolano il romanzo di Alessandro Manzoni ricordiamo:

Federigo Borromeo: arcivescovo di Milano; aiutante dei protagonisti; personaggio storico. Egli si impegna attivamente, anche nel diffondere il messaggio di pace e di amore verso il prossimo. Richiama don Abbondio al suo dovere ed è pronto ad accogliere l’Innominato nel  suo gregge. La sua condotta è sempre determinata dalla carità.

Perpetua: la domestica di don Abbondio. Curiosa e pettegola, è molto affezionata al suo padrone. È energica e sbrigativa; decisa e sicura di sé. Il suo nome ancora oggi indica le donne che lavorano come domestiche nelle case dei parroci e anche quelle che amano chiacchierare molto.

Fra Galdino personaggio minore dei Promessi Sposi. Lo si incontra nel cap. III (capitolo 3) quando in casa di Lucia racconta il miracolo delle noci; e di nuovo nel capitolo XVIII (capitolo 18) ad annunciare ad Agnese che padre Cristoforo non è più nel convento di Pescarenico. La sua è una fede semplice e sincera.

Azzecca-garbugli: avvocato infido e meschino, al servizio dei potenti e dei violenti: di don Rodrigo, dei suoi bravi e di tutti quelli come loro.

Il conte Attilio: giovane nobiluomo cinico e amorale, cugino di don Rodrigo e suo compagno nella vita dissipata. Insolente e sfacciato. Interviene presso il conte zio quando l’onore del casato esige che padre Cristoforo sia punito.

Conte zio: zio di don Rodrigo e del conte Attilio. Valendosi della sua autorità di membro del Consiglio segreto, ottiene dal padre provinciale dei cappuccini che padre Cristoforo sia allontanato dal convento di Pescarenico.

Il Griso: capo dei bravi di don Rodrigo. È uno dei personaggi più spietati del romanzo. La sua crudeltà si manifesta con particolare evidenza quando si accorge che don Rodrigo ha contratto la peste ed egli anziché recarsi da un medico, corre dai monatti per farlo internare nel lazzaretto. Non contento, alla presenza di don Rodrigo febbricitante, si fa aiutare da un monatto a scassinare lo scrigno che contiene i gioielli. Trae anche gli ultimi spiccioli dalla tasca del suo padrone. Ma questo suo ultimo atto di avidità gli è fatale: morirà di peste il giorno seguente.

Il Nibbio: è il bravo di fiducia dell’Innominato; è deciso e crudele.

E ancora…

La madre di Cecilia.

Tonio, amico di Renzo.

Antonio Ferrer, gran cancelliere di Milano.

Bortolo, cugino di Renzo.

Donna Prassede, bigotta nobildonna milanese.

Don Ferrante, marito di donna Prassede.

La mercantessa compagna e amica di Lucia nel lazzaretto.

Il marchese, erede di don Rodrigo; scioglie gli ultimi ostacoli al matrimonio.

 

 

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