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Pia dei Tolomei nel V canto del Purgatorio

Pia dei Tolomei compare nel V canto del Purgatorio, tra le anime di coloro che furono uccisi, ma fecero in tempo a pentirsi dei loro peccati, e quindi relegati nell’Antipurgatorio per un numero di anni pari a quelli che vissero.

Qual è la triste storia di Pia dei Tolomei?

Le notizie relative a Pia dei Tolomei sono poche e incerte. La maggioranza degli antichi commentatori della Divina Commedia la identifica con una donna della famiglia dei Tolomei di Siena, la senese Pìa de Tolomei, andata in sposa a Nello dei Pannocchieschi della Pietra, podestà di Volterra e di Lucca. Egli avrebbe ordinato ai suo servitori di uccidere la moglie o per potersi risposare con la sua amante Margherita degli Aldobrandeschi (vedova di Guido di Montfort) o per punire un tradimento. La donna sarebbe quindi stata gettata, intorno al 1297, da un balcone del Castello della Pietra, appunto in Maremma, un luogo oggi noto come “Salto della Contessa”.

Pia de’ Tolomei nel Purgatorio

Anche lei non dice molto di sé, parla solo per sette versi (vv. 130-136, canto V Purgatorio), che creano la figura femminile più dolce e soave della Divina Commedia.

E così, dopo aver augurato a Dante di riposare alla fine del lungo viaggio, gli chiede di ricordarla nel mondo, tra i vivi, affinché si preghi per lei, per abbreviare i tempi di espiazione. Pia de’ Tolomei non conosce il motivo della propria uccisione, lo evidenzia velatamente (salsi), ma non accusa né condanna il marito.

vv.130-136, canto V Purgatorio – parafrasi

«Oh, quando tu sarai ritornato nel mondo e ti sarai riposato del lungo viaggio», fece seguito un terzo spirito alla parole del secondo, «ricordati di me che mi chiamo Pia; nacqui a Siena, morii in Maremma: lo sa bene colui che, prima dichiarando la sua volontà di sposarmi, mi aveva messo al dito l’anello nuziale».

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