Le piante carnivore esistono davvero (ce ne sono 600 specie), ma non sono pericolose per l’uomo. Infatti mangiano principalmente piccoli insetti (mosche, moscerini, grilli, zanzare): per questo sono anche chiamate piante insettivore.
Come si nutrono le piante carnivore?
In genere le piante insettivore o carnivore sono piante munite di clorofilla (un pigmento di colore verde da cui deriva il nome del processo di fotosintesi) e quindi capaci di vita autotrofa. Ma poiché vivono in ambienti particolarmente poveri di sostanze azotate (le troviamo infatti nelle paludi, sott’acqua, sulle rocce) integrano la loro nutrizione con proteine animali.
Come catturano le prede?
Esse catturano gli insetti tramite delle foglie che sono vere e proprie trappole.
Le piante insettivore o carnivore hanno sviluppato diversi tipi di trappole per catturare gli organismi di cui si nutrono. Le più diffuse sono:
trappole ad ascidio: la foglia intrappola al suo interno la preda. Le sostanze digestive, presenti all’interno della foglia, sciolgono le parti molli dell’insetto intrappolato permettendone l’assorbimento;
trappole adesive: la cattura avviene tramite una mucillagine, sostanza collosa prodotta dalle foglie che imprigionano l’insetto; l’insetto verrà poi lentamente digerito dagli enzimi prodotti dalle foglie.
trappole a scatto: la foglia si chiude e imprigiona l’insetto all’interno dove verrà digerito .