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Pietà Rondanini, l’ultima opera di Michelangelo

La Pietà Rondanini di Michelangelo è l’ultima opera del grande artista del Rinascimento. Egli infatti vi lavora dal 1552 fino agli ultimi giorni della propria vita (1564).

La Pietà Rondanini perché si chiama così?

La scultura prende il nome dal palazzo romano dove era conservata prima di essere acquistata dal Comune di Milano nel 1951. Oggi è collocata nel Museo del Castello Sforzesco, a Milano.

Pietà Rondanini Castello sforzesco descrizione

La figura di Cristo, allungata e cadente, è sorretta da Maria, posta in pedi su un masso. Alla spinta verso il basso del corpo inerte del Figlio, ella si oppone con tutta la sua forza.

Solo le gambe di Gesù sono lisce, mentre il resto del Suo corpo e quello della Madonna sono quasi lasciati allo stato di abbozzo.

Sembra che Michelangelo abbia quasi “aggredito” il marmo con forti e lunghi colpi di scalpello. Probabilmente egli ideava l’opera a mano a mano che questa emergeva dalla pietra, senza un disegno preparatorio.

Ne deriva l’immagine di due corpi fusi in uno, ricavati da un unico blocco a rafforzare l’effetto di intimo legame tra la madre e il figlio.

L’opera costituisce una sorta di testamento spirituale di Michelangelo, nessuna opera può infatti rappresentare il suo travaglio interiore quanto questa: la forma è come imprigionata nel blocco di marmo e lo scultore tenta di liberarla dalla materia, intesa come prigione terrena.

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