Polissena è la più bella delle figlie di Priamo e di Ecuba (i due sovrani di Troia durante la guerra narrata nell’Iliade), amata da Achille e uccisa da Neottolemo, perché ritenuta responsabile della morte di Achille.
Chi è Polissena nella letteratura greca?
Polissena non è presente nell’Iliade di Omero, lo è invece nell’Ecuba di Euripide: dopo la vittoria su Troia, i Greci sono sbarcati in Tracia, trattenuti dai venti avversi. Per poter ritornare in patria, devono sacrificare sulla tomba di Achille la vergine Polissena. La regina di Troia Ecuba invano tenta di convincere Odisseo a risparmiare la figlia. La fanciulla viene dunque immolata e l’araldo Taltibio racconta con quale eroica rassegnazione ha affrontato il proprio destino, mitigando in parte la disperazione della madre.
Polissena nella mitologia greca
Secondo la versione più diffusa del mito, Polissena si trovava a una fonte insieme a suo fratello Troilo che abbeverava il cavallo, quando li sorprese Achille, che uccise Troilo. Mentre Polissena fuggiva Achille la vide, se ne innamorò e la chiese in moglie a Priamo re di Troia.
Il re e l’eroe si incontrarono nel tempio di Apollo per fissare le nozze, ma Paride, fratello di Polissena, in agguato, lanciò una freccia contro il tallone di Achille, per vendicare la morte del loro fratello Ettore, ucciso in duello da Achille, e lo ferì mortalmente.
Secondo un’altra versione, Achille fu sempre ucciso per una freccia al tallone ma per mano del dio Apollo e sul campo di battaglia. Ulisse e Aiace Telamonio dovettero combattere ferocemente per riuscire a recuperarne le spoglie, che vennero poi portate via da Odisseo su un carro. Fu vegliato da Teti e le Nereidi per molti giorni; poi fu cremato e le sue ceneri deposte nella stessa urna dove vi erano quelle di Patroclo. L’urna fu tumulata sul promontorio Sigèo, dove la vergine Polissena fu immolata da Neottolemo, nel giorno stesso in cui Troia venne data alle fiamme, per esaudire il desiderio di suo padre Achille, la cui ombra gli era apparsa: voleva Polissena assieme a lui negli Inferi, minacciando di bloccare la flotta greca a Troia con venti contrari se il suo desiderio non fosse stato esaudito.