La Prammatica sanzione di Bourges fu promulgata da Carlo VII di Francia il 7 luglio 1438. Ratificava la decisione, presa in giugno al concilio di Bourges, di dare esecuzione in Francia ai decreti del concilio di Basilea.
In 23 articoli la Prammatica sanzione di Bourges regolava la disciplina generale della Chiesa di Francia e i rapporti di questa con la Santa Sede.
- Venne affermata la superiorità dei vescovi, riuniti in concilio, sul papa;
- l’elezione dei vescovi e degli abati fu riaffidata rispettivamente ai capitoli e ai conventi, privando quindi la Santa Sede dei suoi diritti in materia di collazione dei benefici ecclesiastici;
- furono limitati il principio dell’annata e la pratica delle scomuniche;
- il re e i grandi feudatari riebbero il diritto di intervenire nell’elezione dei vescovi e degli abati. In virtù di quest’ultima deliberazione la Chiesa di Francia passava praticamente sotto l’influenza laica.
Luigi XI, preoccupato per i contrasti con la Santa Sede, abolì la Prammatica sanzione di Bourges (ordinanze del 1461 e del 1462), ma vista l’opposizione delle università e dei parlamenti, la ripristinò con le ordinanze gallicane del 1463 e del 1464 e con il concordato di Tours (1472).
Tornata in vigore sotto Carlo VIII, la Prammatica sanzione sopravvisse formalmente fino al 1516, quando Francesco I e papa Leone X conclusero il Concordato di Bologna, con il quale il re di Francia accettava di abolirla, mentre il papa accettava la condivisione con il re del controllo della Chiesa francese.