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Priamo e Achille, il colloquio nella tenda

L’episodio Priamo e Achille è collocato nel libro 24 dell’Iliade, l’ultimo capitolo del poema di Omero.

Achille dopo aver ucciso Ettore, figlio di Priamo, fa scempio del suo cadavere. Apollo si lamenta con Zeus per il comportamento empio dell’eroe. Manda quindi Teti dal figlio perché lo convinca a restituire il cadavere di Ettore. Intanto Iride, messaggera degli dèi, scende nel campo troiano e consiglia Priamo di andare da Achille con ricchi doni a chiedere il riscatto del corpo di Ettore.

Priamo si reca dunque alla tenda di Achille, scortato da Ermes, che fa addormentare le sentinelle.

Priamo alla tenda di Achille

Il vecchio re, padre di Ettore, giunto di fronte ad Achille si umilia a chiedere la restituzione del corpo del figlio. L’eroe si commuove e recupera finalmente quel sentimento di pietà che l’ira e la sete di vendetta gli avevano fatto dimenticare. Pensa infatti al vecchio padre Peleo, rimasto solo in patria, privo dell’aiuto e dell’appoggio dell’unico figlio che è destinato a morire sotto le mura di Troia.

Achille accetta quindi il riscatto che il re gli offre. Dà alle sue ancelle l’ordine di lavare e ungere il corpo di Ettore. Poi depone il cadavere del nemico sul carro di Priamo e invita il re a rimanere la notte presso la sua tenda.

Priamo accetta l’ospitalità, ma durante la notte Ermes lo sollecita a partire perché teme le ritorsioni di Agamennone e degli altri Achei. Priamo ritorna quindi a Troia con il suo triste carico.

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