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Priamo re di Troia – mitologia greca

Priamo fu l’ultimo re di Troia al tempo della guerra, secondo la mitologia greca. Ebbe moltissimi figli, tra cui Ettore e Paride. Al termine della guerra di Troia fu ucciso da Neottolemo figlio di Achille.

Chi era Priamo?

Priamo era figlio di Laomedonte che aveva edificato le mura della città di Troia con l’aiuto di Apollo e Poseidone. A lavoro compiuto Laomedonte si rifiutò di offrire un tributo alle divinità e più tardi non ricompensò Eracle che lo aveva liberato dal mostro inviato da Poseidone per punirlo della mancata offerta. Eracle allora organizzò la spedizione contro la città e sterminò tutta la famiglia reale. Risparmiò soltanto Priamo che divenne il nuovo re.

Priamo: mogli e figli

Ereditato il trono paterno, Priamo sposò Arisbe, dalla quale ebbe il figlio Esaco. In seguitò la lasciò e si unì in seconde nozze con Ecuba, che gli diede 19 dei suoi cinquanta figli e altrettante figlie.

Il primogenito di Priamo ed Ecuba fu Ettore e poi Paride; poi vennero le figlie Creusa, Laodice, Polissena e Cassandra; e dopo ancora, altri figli: Deifobo, Eleno, Pammone, Polite, Antifo, Ipponoo, Polidoro e Troilo. Ebbe altri figli da svariate schiave e concubine.

Priamo re di Troia nell’Iliade

Secondo quanto narrato nell’Iliade, Priamo fu re giusto e mite, padre tenero e affettuoso, benevolo anche nei confronti di Elena (Iliade libro III), moglie di Menelao, il cui rapimento ad opera di Paride fu l’evento scatenante la guerra di Troia.

Nell’Iliade, Priamo è protagonista di alcune delle scene più ispirate, come quella del libro 24, nel quale si reca nella tenda di Achille per recuperare il cadavere di suo figlio Ettore, per potergli dare degna sepoltura.

La morte di Priamo re di Troia

Circa la sua morte, se ne ha notizia nel libro II dell’Eneide. Dopo che sua moglie Ecuba lo ebbe persuaso, a motivo della sua tarda età, a rinunciare a battersi contro i Greci che avevano ormai invaso la città, si rifugiò con lei sotto una pianta d’alloro, presso l’altare domestico dedicato a Zeus nel cortile del palazzo reale. L’uccisione, sotto i suoi occhi, del figlio Polite, lo indusse però a uscire dal nascondiglio per scagliarsi contro l’aggressore: trovò così la morte per mano di Neottolemo, figlio di Achille. Questi ne trascinò poi il corpo sulla tomba di Achille, lasciandovelo insepolto e decapitato.

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