La prima crociata partì nell’agosto del 1096. Papa Urbano II l’aveva annunciata nel 1095 durante il concilio di Clermont-Ferrand, in Francia. Aveva infatti raccolto la richiesta di aiuto dell’imperatore bizantino per liberare la Terrasanta dai turchi. Essi avevano distrutto le chiese e vietati i pellegrinaggi proprio nei luoghi in cui Gesù nacque, visse e morì.
L’invito del papa ha conseguenze importanti
Alla guida degli eserciti si posero i principali feudatari europei, soprattutto francesi, tedeschi, normanni: Goffredo di Buglione, Boemondo di Taranto, Raimondo di Tolosa, Tancredi d’Altavilla.
A spingerli ad aderire a questa prima crociata (ne seguiranno altre sette) non c’erano solo motivi di carattere religioso ma anche quelli di natura economica e politica. La guerra contro i musulmani infatti tornava utile alle ambizioni di conquista di piccoli e grandi feudatari e anche ai traffici delle repubbliche marinare. Queste infatti affittarono ai crociati navi da trasporto e da combattimento; vendettero armi e macchine d’assedio; anticiparono, ad interesse, i fondi per equipaggiare e nutrire le truppe. Come ricompensa ottennero in tutto l’Oriente, magazzini, strade, banchine e porti per poter commerciare.
Gli eserciti, provenienti da tutta Europa, si riunirono a Costantinopoli. Erano circa 200.000 uomini, distinti in grandi gruppi secondo la nazionalità e la provenienza, privi di un comando unico.
Giunti a Costantinopoli nel maggio 1097, ne ripartirono poco tempo dopo. In Asia Minore riportarono diversi successi militari contro i turchi. Furono battaglie durissime e molto faticose, dovute al clima caldo dei luoghi, alla lentezza dei rifornimenti, alla sete, alle malattie.
I crociati occuparono Edessa, Nicea e Antiochia. Due anni dopo si misero in marcia verso la Palestina.
I crociati conquistano Gerusalemme e fondano dei regni in Oriente
Il 15 luglio 1099, dopo un lungo assedio, conquistarono Gerusalemme. I crociati si abbandonarono a un spaventoso massacro di ebrei e musulmani.
Le terre conquistate furono divise tra i capi degli eserciti crociati. La regione risultò così divisa in tanti piccoli Stati, organizzati secondo il modello feudale. I principali furono la Contea di Tripoli, il Principato di Antiochia, la Contea di Edessa, legati da un tenue vincolo di vassallaggio al Regno di Gerusalemme. Quest’ultimo fu asseganto a Goffredo di Buglione con il titolo di “Difensore del Santo Sepolcro”.
Gli ordinamenti feudali però non crearono alcun legame con le popolazioni locali, anzi suscitarono opposizioni che indebolirono la struttura politica di questi Stati e ne resero la vita assai breve.
Nascono gli ordini cavallereschi
Per difendere i nuovi Stati e garantire ai pellegrini di raggiungere la Palestina furono istituiti ordini cavallereschi di monaci guerrieri (Templari, Ospitalieri). Essi facevano voto di dedicare la vita alla difesa permanente dei Luoghi Santi. A tale scopo essi costruirono grosse fortezze in Palestina, simili ai castelli dell’Occidente.
La prima crociata non portò i risultati sperati
Gerusalemme ritornò presto sotto il controllo turco. Per liberare la città seguirono altre sette crociate nell’arco di circa 200 anni. Queste crociate però non ebbero successo: la Terrasanta rimase infatti in mano ai turchi.