Gli economisti definiscono protezionismo l’indirizzo di politica economica messo in atto da uno stato per favorire i propri produttori rispetto a quelli di altri paesi.
Con il protezionismo:
- si riducono le importazioni e si impongono dazi per frenare l’acquisto di merci straniere;
- si aumenta il prezzo delle merci straniere o si fissa la quantità massima che può essere importata;
- si concedono ai vari produttori dei sussidi così da avvantaggiarli rispetto alla concorrenza straniera.
I sostenitori di questo sistema affermano che queste misure sono utili a incrementare l’occupazione in quei settori che producono per l’esportazione. I suoi denigratori, invece, sostengono che questa politica, pur essendo utile a difendere alcune classi sociali, finisce per provocare una contrazione del reddito nazionale dal momento che le industrie non sono più competitive con l’estero.
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