Quando è nata l’Arte e perché
L’Arte ha avuto inizio quando l’uomo ha cominciato a voler comunicare le proprie intenzioni e ad esprimere le proprie emozioni.
E’ in età Paleolitica che l’uomo comincia:
- a scolpire, con punte acuminate su pietra, osso, avorio e corno statuette di figure femminili con un’accentuazione spesso esasperata dei seni, del ventre e dei fianchi, caratteristiche strettamente connesse alla fertilità, un requisito fondamentale per la propria sopravvivenza. Sono le cosiddette “Veneri preistoriche”, tra esse la Venere di Willendorf.
- a incidere e a dipingere sulle pietre e sulle pareti delle grotte bisonti, renne, mammut realizzati usando le dita, penne di uccelli o rudimentali pennelli e colori di origine vegetale e animale. Queste opere hanno un significato propiziatorio e rituale: l’uomo dipinge l’animale sempre di grosse dimensioni per assicurarsi la sua cattura. Le grotte di Lascaux, in Francia, e quelle di Altamira, in Spagna, racchiudono splendidi esempi di arte rupestre.
In età Neolitica:
- compaiono segni geometrici e quasi astratti: bastano pochi tratti per descrivere gli elementi della quotidianità (persone, animali, ruote, carri, utensili). Le immagini ora servono per documentare un avvenimento e per trasmettere informazioni;
- le tecniche di lavorazione si fanno sempre più raffinate e progredite: alla pietra scheggiata si sostituisce la pietra levigata. In seguito l’uomo inizia anche a lavorare i metalli.
Al periodo neolitico si deve la comparsa delle prime grandi costruzioni realizzate con imponenti blocchi di pietra e perciò dette “megalitiche” (dal greco mega, “grande”, e lithos, “pietra”). Le più note sono i menhir, i dolmen e i cromlech.
Il cromlech di Stonehenge, in Gran Bretagna, è uno degli esempi più impressionanti dell’architettura megalitica.