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Questione shakespeariana: chi era William Shakespeare?

Questione shakespeariana: chi era William Shakespeare?

La vera identità di William Shakespeare è sempre rimasta avvolta dal mistero, per la scarsezza dei dati biografici. Nel corso del XIX secolo, in concomitanza col rinato culto per il teatro di William Shakespeare e con l’intensificarsi delle indagini biografiche, si avanzò l’ipotesi che l’autore di così vasta produzione non fosse l’uomo di Stratford, ma un personaggio di grande cultura, che per ignote ragioni si celava dietro il nome del modesto attore W. Shakespeare.

Per lungo tempo il nome suggerito dagli antistratfordiani fu quello del filosofo Francesco Bacone, il cui prestigio culturale e la cui posizione politica sembravano accreditare le ragioni di un voluto anonimato in opere teatrali.

Accanto al suo furono fatti i nomi di William Stanley, 6º conte di Derby, ottimo conoscitore della lingua e della cultura francese; di Robert Devereux, 2º conte di Essex, uomo d’armi, di ricca cultura, assai ben introdotto a corte prima del complotto contro la regina Elisabetta che ne segnò la condanna; del famoso esploratore e navigatore sir Walter Raleigh; del drammaturgo Marlowe, che la storia vuole assassinato in una rissa d’osteria nel 1593: secondo i suoi sostenitori egli avrebbe simulato la morte per sfuggire a un’accusa di ateismo e, nascostosi presso l’amico Thomas Walsingham, avrebbe continuato a scrivere, firmando le sue opere successive col nome di W. Shakespeare.

Ma il candidato su cui convergono, con più fondate ragioni, le teorie dei critici moderni, è Edward de Vere, 17º conte di Oxford, uomo di vasta cultura e poeta, investito di importanti cariche a corte, il cui stemma presentava un leone shaking a spear (che scuote una lancia) e che per l’abilità nei tornei era denominato Spearshaker (scuotilancia).

Un cenno merita ancora la teoria collettivista che, fondandosi sulla molteplicità delle fonti shakespeariane, avanza l’ipotesi di una redazione collettiva delle opere, in cui Shakespeare oppure ancora il conte di Oxford avrebbe avuto la parte di redattore-coordinatore.

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