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Re fannulloni e Maestri di palazzo

Re fannulloni è l’appellativo con cui sono comunemente chiamati gli ultimi re della dinastia merovingia, così definiti perché di fatto ad amministrare il regno non erano più loro, ma i loro Maggiordomi di palazzo (anche detti Maestri di palazzo). Il termine maggiordomo deriva dal latino maior domus, letteralmente “il maggior servitore della casa”: era il funzionario incaricato di governare in nome del sovrano merovingio.

Che cosa era accaduto?

Dopo la morte, nel 511, del re Clodoveo, della dinastia dei Merovingi (dal nome di Meroveo, un leggendario antenato di questa casata) i suoi successori suddivisero e frantumarono sempre di più i territori del regno franco con continue concessioni di proprietà terriere fatte ai membri dell’aristocrazia guerriera franca per assicurarsi il loro appoggio nelle guerre dinastiche.

In questo modo, i capi militari franchi si erano trasformati in grandi proprietari di terre, sempre più potenti e autonomi dal potere regio. In particolare, erano cresciute la ricchezza e l’autorità politica dei capi dell’aristocrazia: i cosiddetti maggiordomi o maestri di palazzo (gli amministratori dei beni reali). Questi, nell’VIII secolo, detenevano ormai il potere effettivo nei diversi regni; sempre più formale era invece l’autorità dei sovrani merovingi, che finirono per disinteressarsi dell’esercizio del potere preferendo dedicarsi ai tornei, ai banchetti e alle cacce.

La carica di maggiordomo divenne successivamente ereditaria, passò cioè di padre in figlio, e di fatto finì per crearsi nel governo del regno una dinastia parallela a quella dei re.

Childerico III l’ultimo dei re fannulloni

L’ultimo dei re fannulloni fu Childerico III (detto l’Idiota o il re fantasma). Fu destituito nel 751 dal maestro di palazzo Pipino il Breve (714-768). La deposizione di Childerico III, l’ultimo re merovingio, avvenne senza spargimenti di sangue e con l’accordo del papa: a Childerico vennero tagliati i suoi lunghi capelli, perché simbolo della sua dinastia e quindi dei suoi diritti reali, e venne portato in un monastero, poi di lui non si seppe più nulla.

Pipino il Breve nel 754 si fece consacrare re dei Franchi da papa Stefano II (che necessitava di supporto contro l’invadenza dei Longobardi) e diede inizio alla dinastia dei Pipinidi, più tardi detta dinastia Carolingia, in onore del loro membro più illustre, Carlo Magno, figlio di Pipino il Breve.

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