Re taumaturghi erano i re di Francia e Inghilterra ai quali, a partire dall’anno Mille in Francia e un secolo più tardi in Inghilterra, la credenza popolare attribuiva la capacità di operare un miracolo: mediante il semplice tocco delle mani essi avrebbero guarito la scrofola, una malattia che gli storici identificano con l’infiammazione delle ghiandole del collo causata dai bacilli della tubercolosi, allora molto diffusa.
Le scrofole erano una forma di infezione che, nella maggior parte dei casi, si risolveva da sola. Non conoscendo il decorso della malattia, però, sudditi francesi e inglesi accorrevano in massa alle assemblee pubbliche dei rispettivi sovrani per farsi guarire. Si trattava ovviamente di una credenza, priva di alcun fondamento scientifico, ma allora aveva molto seguito.
D’altra parte è bene precisare che i sovrani erano i primi a credere di essere in grado di guarire le scrofole. Questo potere sovrannaturale era determianto dal fatto che essi erano “unti dal Signore“. Il rito dell’unzione sacra era compiuto direttamente dal papa o da un vescovo suo rappresentante, che, in una solenne cerimonia, cospargeva il sovrano in varie parti del corpo (la testa, il petto, le spalle, le mani, le giunture delle braccia) con il Sacro Crisma, un unguento composto di olio d’oliva e balsamo benedetti.
Un sovrano “unto” era sotto la speciale protezione di Dio, diventava inviolabile e quindi degno di assoluto rispetto e obbedienza da parte di tutti i sudditi. L’unzione rendeva sacro il potere del re e conferiva al re anche il potere taumaturgico.
Tanto per i sovrani francesi quanto per quelli inglesi guarire i malati di scrofola confermava che la loro autorità e il loro prestigio derivavano da Dio.
I primi re taumaturghi furono, in Francia, Roberto II il Pio e, in Inghilterra, Edoardo il Confessore. Il rito del tocco dei malati da parte dei sovrani durò a lungo: in Inghilterra fino al Seicento, in Francia fino alla vigilia della Rivoluzione francese (1789).