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Reconquista della penisola iberica

Reconquista, cioè “riconquista”, ovvero il movimento di liberazione della penisola iberica, dopo l’anno Mille, sottomessa quasi completamente al dominio musulmano fin dall’VIII secolo.

Attraverso una serie di guerre, i re cattolici di Spagna e Portogallo cacciarono gli Arabi dai territori da loro conquistati e controllati e formarono nuovi regni cristiani.

I nuovi dominatori cristiani procedettero a conversioni forzate in tutta la penisola; i musulmani rimasti non ebbero altra scelta che convertirsi o emigrare.

La Reconquista si svolse in fasi successive; fu, a più riprese, incoraggiata dai papi, che la consideravano una guerra santa, a difesa della vera fede e dei suoi diritti.

Nel 1073 papa Gregorio VII dichiarò che i cristiani morti combattendo contro i musulmani avrebbero avuto garantito l’accesso al Paradiso. Inoltre, sempre per concessione papale, ai vincitori era riconosciuto il pieno possesso sulle terre strappate agli «infedeli».

La battaglia di Las Navas de Tolosa, in Andalusia, (1212) segnò il cumine della Reconquista: le forze cristiane inflissero agli Arabi una dura sconfitta dalla quale essi non si ripresero più.

Nel 1236 cadde infatti Cordoba mentre il regno di Granada rimaneva l’ultima presenza musulmana nella penisola iberica.

Granada, ultimo baluardo della presenza musulmana, cadde definitivamente solo nel 1492, data in cui gli Arabi furono definitivamente cacciati dalla Spagna.

La figura simbolica della Reconquista spagnola è il cavaliere cristiano Rodrigo Diaz de Vivar (1043-1099), detto «El Cid Campeador» (il signore vittorioso), famoso per le sue gesta eroiche che hanno ispirato numerose opere letterarie, prima fra tutte il poema epico Cantar de mio Cid (XII secolo).

L’opera è il più importante poema epico fiorito in Spagna nell’età medievale e costituisce il primo documento letterario di quel Paese.

 

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