Regioni a statuto speciale in Italia sono Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna.
Sono quindi cinque le Regioni italiane a statuto speciale. Esse sono previste dall’articolo 116 della Costituzione italiana.
Cosa vuol dire essere Regione a statuto speciale?
Significa che ciascuna di queste regioni gode di una maggiore autonomia per governare il proprio territorio, soprattutto per quanto riguarda la riscossione delle tasse, lo sviluppo del turismo, delle industrie, delle attività economiche e la cura dell’ambiente.
Le competenze delle Regioni a statuto speciale sono regolate dagli Statuti delle singole Regioni speciali, approvati dallo Stato con leggi costituzionali.
Perché Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna sono Regioni italiane a statuto speciale?
Sicilia e Sardegna perché sono isole e devono affrontare i problemi che derivano dall’essere separate dal continente; Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia perché sono regioni di confine nelle quali vivono persone con tradizioni, lingue e culture diverse rispetto alla maggior parte della popolazione italiana.
Regioni a statuto ordinario
L’Italia è formata da 20 Regioni, che, come abbiamo già detto, non hanno però tutte uguali caratteristiche.
Cinque di esse (Sicilia, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta) sono infatti a statuto speciale; godono di particolari forme di autonomia anche nei settori in cui normalmente prevale la legislazione nazionale (lavoro, finanza, istruzione).
Le altre 15 Regioni italiane (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) sono a statuto ordinario e i loro poteri sono fissati dalla Costituzione.
Le Regioni hanno il potere di emanare proprie leggi in molti campi, esclusi quelli riservati al Governo e al Parlamento centrali (politica estera, economia e finanza pubblica, difesa e forze armate e, per alcuni aspetti, istruzione e sanità).