Rigoletto di Giuseppe Verdi è un melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave (autore della maggior parte dei testi dei melodrammi verdiani).
È tratto dal dramma storico di Victor Hugo Il re si diverte (Le roi s’amuse), centrato sulla drammatica e originale figura di un buffone di corte, il Rigoletto. Mentre il protagonista dell’opera originale era il Re di Francia, nell’opera verdiana il Re è del regno non più esistente di Mantova, con lo scopo di non incorrere nella censura austriaca.
Fu rappresentato per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia l’11 marzo 1851, riscuotendo un immenso successo di pubblico e di stampa.
Rigoletto di Giuseppe Verdi inaugura la cosiddetta «trilogia popolare» completata da Trovatore (1853) e Traviata (1853) tre delle sue opere più amate.
Costituisce una svolta fondamentale dell’arte verdiana sia sul piano del dramma sia su quello della definizione musicale delle psicologie e dei caratteri.
Tra i brani più caratteristici dell’opera sono da citare «Cortigiani, vil razza dannata», «La donna è mobile»; l’incontro di Rigoletto con Sparafucile; il quartetto dell’ultimo atto.
Rigoletto di Giuseppe Verdi: la trama
La vicenda è ambientata a Mantova, nel XVI secolo. Rigoletto, gobbo buffone di corte, ha una figlia, Gilda, la cui esistenza tenta di mantenere segreta ai cortigiani, molti dei quali intendono vendicarsi di lui per le sue beffe feroci.
Gilda si è invaghita, credendolo un povero studente, del frivolo e incostante duca di Mantova, introdottosi furtivamente nella sua casa per farle una corte appassionata.
In un secondo tempo i cortigiani del duca, che intendono vendicarsi di Rigoletto, rapiscono Gilda e la conducono al palazzo, credendola però l’amante e non la figlia del buffone.
La figlia, sedotta dal duca, si dispera per la sua sorte; Rigoletto giura di vendicarne l’onta. Ingaggia quindi un sicario, Sparafucile. Ma all’ultimo momento Gilda, ancora innamorata del duca, si sostituisce a lui e cade pugnalata in sua vece.