La Roma quadrata è la Roma fondata Romolo, definita tracciando il pomerio con l’aratro. Prende il nome dalla irregolare forma quadrangolare della sommità del colle Palatino, su cui tradizionalmente fu fondata Roma in data 21 aprile del 753 a.C.
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Cosa s’intende con l’espressione Roma quadrata?
La Roma quadrata di Romolo è dunque la Roma primitiva, che cominciò a formarsi sul colle Palatino. La posizione del Palatino era infatti assai strategica. Nel fiume Tevere, poco lontano, sorgeva l’Isola Tiberina, che facilitava il passaggio da una riva all’altra. Lungo il fiume poi s’incrociavano due importanti vie commerciali: una strada collegava l’Etruria alla Magna Grecia; l’altra metteva in comunicazione la costa tirrenica con le coste interne del Lazio. In quel tratto inoltre il Tevere era navigabile e le imbarcazioni trasportavano il sale proveniente dalle saline naturali, che si trovavano alla foce del Tevere, all’Isola Tiberina, dove veniva scambiato con altre merci.
La Roma quadrata e gli scavi archeologici
Scavi archeologici recenti hanno rivelato un dato fondamentale: intorno alle pendici del colle Palatino furono eretti, intorno all’VIII secolo a.C., una palizzata e un muro la cui funzione non era soltanto difensiva, ma anche di limite, di confine.
Questo significa che i vari villaggi del Palatino erano ormai uniti in una sola comunità che si distingueva, per importanza, da tutti i villaggi sparsi sugli altri colli. Successivamente gli abitati minori dei dintorni finirono per essere attratti e assorbiti – anche militarmente – da quello principale: il risultato finale fu un’unica città, estesa oltre il Palatino, sui famosi sette colli (Aventino, Celio, Capitolino, Esquilino, Palatino, Quirinale, Viminale).
Quindi che si voglia credere o meno che proprio sul Palatino Romolo abbia fondato la sua città quadrata, certo è che mitologia e archeologia convergono nel fare del Palatino il sito originario di Roma e, dunque, il suo colle più “nobile”. Non a caso, gli imperatori romani costruirono qui i loro palazzi, termine che a sua volta deriva da “Palatino”. Oggi, le rovine dei palazzi di Augusto, Tiberio e Domiziano sono ancora ben visibili.