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Scisma d’Occidente: in cosa consiste e quale fu la causa

Con l’espressione Scisma d’Occidente s’intende la crisi dell’autorità papale dal 1378 al 1417, dovuta al trasferimento della sede apostolica a Roma da Avignone (si è appena concluso il periodo della cosiddetta “Cattività avignonese“).

Lo Scisma d’Occidente provocò una profonda divisione (per questo si dice “scisma”) all’interno della Chiesa, spaccandola in due: da una parte fu eletto un papa italiano, dall’altra un papa francese. Vi furono quindi due Chiese e due autorità. Il Grande Scisma (come viene anche definito) si concluse dopo quarant’anni, nel 1417, con il Concilio di Costanza, che depose tre papi e ne elesse un altro accettato da tutti, Martino V.

Quale fu la causa dello Scisma d’Occidente?

La crisi scoppia poco dopo la morte dell’ultimo papa avignonese, Gregorio XI, che aveva però riportato la sede papale a Roma. Nel conclave del 7-8 aprile 1378 viene eletto papa un arcivescovo italiano, Urbano VI. Ma il 20 settembre 1378 i cardinali francesi eleggono invece un antipapa, Clemente VII, che decise di tornare ad Avignone, residenza del pontefice dal 1309 al 1376 (vedi “Cattività avignonese“).

È così che si ebbe lo Scisma d’Occidente che, per circa quarant’anni, divise la cristianità, indebolì il potere temporale e spirituale del Papato e condizionò fortemente la politica europea, dal momento che i sovrani si schierarono, a seconda delle occasioni e delle convenienze, con i papi italiani o gli antipapi francesi.

Il Concilio di Pisa (1409) e i tre papi

Nel 1409 si tenne un Concilio a Pisa per tentare di risolvere la situazione, eleggendo un nuovo papa, Alessandro V, vescovo di Milano: ma i primi due (all’epoca il romano Gregorio XII e l’avignonese Benedetto XIII) non si dimisero e così si ebbero tre papi.

Il Concilio di Costanza pone fine allo Scisma d’Occidente

Lo scisma terminò nel 1417 con il Concilio di Costanza, nel quale l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo depose i tre pontefici di quel periodo (Gregorio XII, Benedetto XIII e Giovanni XXIII) e venne eletto papa Martino V, un cardinale romano, che fissò definitivamente la sede pontificia a Roma.

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