Lo scudo di Achille fabbricato da Efesto, dio del fuoco e della metallurgia, è descritto da Omero nel libro XVIII dell’Iliade.
È stata la ninfa marina Teti a chiedere al dio Efesto di forgiare nuove armi indistruttibili per il figlio Achille dato che quelle di Achille sono state prese da Ettore che le ha strappate a Patroclo (vedi Iliade libro XVII). Ma Achille è deciso a tornare in battaglia per vendicare l’amico. Si tratta di armi straordinarie. Tra esse in particolare risalta lo scudo adorno di rilievi figurativi e descritto nei minimi dettagli.
Scudo di Achille descrizione
Secondo la descrizione fornita da Omero, lo scudo è composto di cinque cerchi concentrici. Nel primo, al centro, sono raffigurati la Terra, il mare, il cielo, il Sole, la Luna e le costellazioni. Le costellazioni principali raffigurate sullo scudo sono le Pleiadi, le Iadi, Orione e l’Orsa Maggiore. Nei cerchi successivi, spostandosi verso l’esterno, sono riconoscibili due città, una in guerra, assediata da un esercito nemico; l’altra in pace e vi si vedono episodi di vita quotidiana. Seguono scene di vita agreste e pastorale: un campo arato meravigliosamente; la mietitura, con un banchetto festivo; la vendemmia, accompagnata da canti e danze; l’allevamento del bestiame, con la scena di due leoni che attaccano un toro; un grande pascolo; ragazzi e ragazze che danzano. A racchiudere l’intero “mondo” è infine, sul bordo dello scudo, il grande fiume Oceano, che circonda l’intera Terra.
Dopo aver fatto lo scudo, Efesto fa una corazza e poi un elmo e vi ci mette sopra un cimiero dorato; infine fabbrica gli schinieri. Terminate tutte le armi, le depone ai piedi di Teti.
Ricevute le nuove armi dalla madre Teti, Achille ritorna a combattere. Tremendo nella sua armatura divina scintillante, Achille vendica l’amico Patroclo, uccidendo in duello Ettore, il più forte eroe del campo troiano. Lo colpisce alla gola, l’unico punto scoperto, con la lancia di frassino che suo padre Peleo aveva ricevuto in dono dal centauro Chirone il giorno delle sue nozze con Teti e che Patroclo non poté prendere con sé perché solo Achille è capace di impugnarla. La lancia è l’unica arma che non era stata sottratta da Ettore al cadavere di Patroclo (vedi Iliade libro 22).